Carissima Gabriella, ho letto l'articolo e devo dire che mi ha molto interessato perché anche io mi sono sempre interessato ad alcune contraddizioni presenti nelle Sacre Scritture (per esempio quelle riguardanti le apparizioni al sepolcro vuoto di Gesù). Nei casi di contraddizione nelle Sacre Scritture è difficile capire come comportarsi. Una via potrebbe essere quella di accettare tutto, anche le contraddizioni, per fede. Dio infatti essendo onnisciente, può avere dettato messaggi tra loro contraddittori per alcuni suoi scopi che non possiamo comprendere.
Inoltre si può pensare che Dio, in quanto onnipotente, possa aver fatto accadere realmente cose tra loro contraddittorie, cosa che agli uomini non è possibile fare, visto che non è possibile neanche immaginare che 2 cose tra loro contraddittorie siano entrambe vere. Un'altra via potrebbe essere quella di non accettare le contraddizioni come parola di Dio, visto che l'obiettivo delle Scritture è quello di raccontare la verità, e in modo che sia comprensibile, e quindi senza contraddizioni, le quali sono incomprensibili, soprattutto se presentate senza giustificazione alcuna, ossia senza dire, per esempio, che Dio può attuare a volte la contraddizione. In questa seconda strada ci potrebbe essere chi afferma che l'importante è la sostanza del messaggio al di la della contraddizioni, e quindi pur rifiutando come parola di Dio la contraddizione, accetta come parola di Dio la sostanza del messaggio (a meno che non sia contraddittoria anche la sostanza).
Comunque ci devo riflettere parecchio: l'articolo è interessantissimo perché pone il problema della contraddizione nelle Scritture, problema assai scottante.
Gentile Gabriella, mi sembra davvero importante trattare finalmente questo argomento, e ritengo che in un certo qual modo ci voglia anche coraggio.Complimenti!
Per ora pongo solo un quesito: se tutte le Scritture sono arrivate a noi perchè tramandate, trascritte, non sarebbe allora giusto comprenderle tutte, intendo anche i cosiddetti Vangeli apocrifi, per esempio?
Saluti,
Elisabetta
Gentilissima Gabriella, sono un docente universitario Ebreo e seguo da molto tempo le tematiche che lei tratta nei suoi siti e devo complimentarmi per la chiarezza oltre che per il coraggio con cui lei affronta problemi di cui tutti sanno ma tutti evitano di parlarne.
Vede, nel mondo della cultura le contraddizioni presenti nelle Sacre Scritture le conoscono in tanti, sia per quanto riguarda la religione cristiana sia per quanto riguarda la religione ebraica.
E nemmeno ci sarebbe da scandalizzarsi se solo ci ricordassimo che le nostre dottrine sono fondate su quanto da millenni ci è stato tramandato, nessuno di noi è un diretto testimone e nemmeno nessuna autorità religiosa del tempo contemporaneo.
Il fatto diviene però grave ed allarmante quando ci si rifiuta di discuterne, aprioristicamente, quando non si soddisfa la necessità di alimentare la nostra Fede, e allora ecco che le contraddizioni inducono immancabilmente dubbi pesanti sulla bontà delle verità che conosciamo per rivelazione o scrittura tramandata.
Lei ha fatto molto bene a porre pubblicamente il problema e con esempi pratici, e sarò curioso di vedere se qualche autorità della chiesa cattolica avrà cura di spiegare quanto ormai necessita di risposte a mio parere obbligatorie, specialmente per coloro che leggeranno il suo articolo scoprendo per la prima volta l’esistenza di contraddizioni all’interno della dottrina su cui poggia la Fede.
Continuerò a seguirla con interesse.
Carissima sorella, finalmente qualcuno che ha posto il problema delle contraddizioni nelle Sacre Scritture, e speriamo che le Autorità Ecclesiastiche ci forniscano risposte.
Mi feci suora trent’anni fa, per vocazione sincera, ma confesso che più mi addentravo allo studio della Dottrina e più venivo colta da tanti dubbi, proprio quando mi accorgevo delle tante, troppe contraddizioni presenti nelle Scritture.
I dubbi ho sempre cercato di scacciarli dalla mia mente ritenendoli delle tentazioni, ma il mio animo rimaneva turbato.
Ogni volta che ho provato a parlarne con il mio Direttore Spirituale, perché mi spiegasse, non ho mai avuto risposta e così vivo la mia vita consacrata con tanta sofferenza e solitudine.
Oltre quelle elencate nel suo articolo, io ne ho annotate negli anni tante altre, ma una più di tutte mi tormenta. Si tratta di quel passo dell’Apocalisse di Giovanni, in cui si profetizza il ritorno del Signore per un tempo di mille anni, prima della fine dei tempi.
Questa profezia mi ha sempre dato tanta speranza, ma altrettanta inquietudine ho provato nel leggere le note apportate dal Magistero della Chiesa, per cui la stessa profezia non ha mai avuto il placet dalla Chiesa stessa.
Come è possibile che di una Scrittura che si definisce Sacra e di cui si dice “E’ parola di Dio”, si possano poi porre riserve invitando i credenti a non credere?
Spero tanto che il problema da lei posto e di cui la ringrazio di cuore, porti un po’ di luce dove ci sono troppe ombre.
Che Dio la benedica
Carissima Gabriella, scusami se ti do del tu, ma le tue parole e quello che scrivi arriva dritto al cuore, si sente la sincerità, e non riesco a considerarti un’estranea.
Sono tra quelli che per la prima volta scoprono delle contraddizioni nel Vangelo, nella Parola di Dio, su cui ci chiamano a giurare. Ma stiamo scherzando? E pensare che frequento pure una comunità di carismatici e spesso meditiamo sulla Bibbia, ma credimi non mi ero mai accorto di nulla. E qui i conti non tornano, qualcuno ci dovrà pure spiegare. Ho letto il commento di Padre Andrea, credo che sia un sacerdote da come scrive, e in un certo senso dà una traccia per capire e scegliere in quale direzione muoverci, ma non basta, penso che abbiamo tutti diritto a conoscere come stanno le cose. Io pensavo che la Chiesa avesse escluso i Vangeli cosiddetti apocrifi perchè magari c’erano delle contraddizioni, ma quelle che hai elencato tu, come le chiami?
Addirittura sui testimoni che videro il Sepolcro vuoto… E tu capisci, quello fu un momento delicato per la Fede, potevano essere accadute tante cose, chi ci dice che magari una volta nel Sepolcro il Signore non ha fatto il miracolo proprio a suo figlio e l’ha salvato e Gesù se ne andò?
Non sta scritto che ricomparve vivo e vestito ai suoi discepoli?
Possibile che quattro Evangelisti dicono di quel momento quattro testimonianze diverse?
E’ il colmo…
E comunque grazie Gabriella, speriamo che qualcuno ci chiarisca le idee.
Impressionante, e chi l’avrebbe mai immaginato? E’ una vita che vado in Chiesa tutte le domeniche, prendo i Sacramenti, ma queste contraddizioni nessuno le ha mai messe in evidenza.
Insomma, anche io penso che una testimonianza di Fede per essere Sacra non deve avere contraddizioni, e i quattro Evangelisti furono testimoni oculari della vita di Gesù, perchè scrissero cose tanto diverse di un unico evento? E dei quattro secondo la Chiesa a chi dobbiamo credere?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Ho sessant’anni, quando ne avevo venti volevo farmi prete e cominciai a studiare da prete.
Dopo qualche anno che mi dedicavo prevalentemente alla lettura della Bibbia e alla meditazione e approfondimento, iniziai ad accorgermi delle contraddizioni contenute in questi testi. Ne feci un lunghissimo elenco tra cui comparivano anche quelle enunciate nel suo articolo.
Caddi in una profonda crisi spirituale e chiesi aiuto a diversi sacerdoti perchè mi dessero una spiegazione accettabile.
Le risposte furono vaghe o al massimo mi incitavano a non pormi domande e a non indagare, ma nessuno, dico nessuno, si prese cura della mia anima in quel periodo.
La mia vocazione cessò, e questo sarebbe il male meno grave, perché nel tempo l’assenza di ascolto e di risposte da parte della Chiesa, fece crollare del tutto la mia Fede.
Oggi sono ateo.
Signora Gabriella, di solito chi investe il proprio tempo in questo tipo di ricerca ha un interesse, e nel caso specifico possono essere persone appartenenti ad una religione diversa da quella cattolica e forse anche da quella ebraica.
Diciamo che ricerche del genere sono il pane quotidiano per gli islamici impegnati.
Lei però è nota come una ferrea credente cattolica cristiana, e dunque mi chiedo cosa l’abbia spinta a mettere in evidenza realtà che potrebbero indebolire la fede dei credenti?
Lei afferma che il popolo dei cattolici cristiani va diminuendo, c’è una diffusa crisi religiosa, ed io stesso glielo posso confermare come osservatore attento dei fenomeni religiosi.
Pensa che affrontare il tema delle contraddizioni possa ottenere dalle autorità ecclesiastiche l’ascolto e le risposte che tutti auspichiamo?
La Chiesa ci lascia soli in queste situazioni, quando addirittura non ricorre a censurare anche la nostra libertà di pensiero o di riflessione
Cara Gabriella, spero che qualcuno rifletta su questo articolo e sopratutto si consideri seriamente la questione delle contradizioni nelle Sacre Scritture.
Ma se tutto questo va avanti da almeno due millenni, come sarà possibile che proprio in questo tempo storico, le autorità religiose chiariscano tutte queste incoerenze?
Gentile Gabriella, ho letto con molta attenzione il suo articolo sulle tante incongruenze o contraddizioni rilevabili sulla Bibbia, e quindi i suoi interrogativi su come vadano intese dal lettore, sia esso uomo di fede cattolico o ebreo o anche mussulmano, specie per quelle parti – aggiungo io – che già potrebbero affratellare tutti i fedeli delle tre grandi religioni monoteistiche che riconoscono in Abramo il loro patriarca e che quindi hanno in comune, appunto, la fede nel Dio di Abramo.
Certo tutte le indicazioni da lei riportate sono ben note, costituendo meditazione continua di tanti fedeli, ed hanno sempre lasciato il lettore interdetto su come districarsi tra questi interrogativi. Molte altre se ne potrebbero ulteriormente aggiungere.
Né le note a margine dei testi a cura del Magistero della Chiesa, quando affrontano tali temi, appaiono sempre esaurienti o pertinenti, né davvero risolutive.
Ma in tempi di codici di ogni genere, di illazioni fantastiche o provocatorie, ma anche paradossalmente verosimili ad esempio su Gesù, sulla sua origine, vita, frequentazioni, morte, risurrezione e… ritorno, in questa nostra era di computer che scandagliano con i metodi più diversi i milioni di parole dei testi sacri, le dò serenamente atto d’aver avuto forse per prima l’intuito, ma anche il coraggio non comune, d’aver posto – in modo del tutto fuori dagli schemi dottrinari nei quali affonderemmo per ignoranza tutti, soccombendo comunque insoddisfatti di fronte alla sapienza di tanti eruditi – nell’interesse di molti, quesiti non da poco.
Spero davvero tanto che uomini sapienti, vestiti però della semplicità necessaria per donare la comprensione di così grandi eventi a tutti noi, semplici fedeli cristiani e non solo, sappiano cogliere la sua onestà e buona fede, e, per amore verso Dio e con pazienza verso tutti noi, ci vogliano distribuire nel merito dosi di vera conoscenza, sì da aiutarci nel chiarimento a tali interrogativi.
Proprio come si fa con i bambini che si debbono iniziare alla letture dei libri sacri, ma che non possono essere condotti per i meandri di dissertazioni poco comprensibili.
Marcelo Mariani
Cari amici, lì per lì leggendo l’articolo di Gabriella pensavo che l’eventuale dibattito che ne sarebbe scaturito, nel migliore dei casi, avrebbe visto solo una dissertazione fra dotti, o uno scontro fra sostenitori della gerarchia ecclesiastica e sostenitori di tutte le istanze dei semplici.
Ho letto con piacere che tale non-provocazione o meglio tale vero e proprio tema di maturità che Gabriella ha proposto, ha dato modo a molti di aprire il proprio animo.
Allora il problema c’è, e l’ansia di verità, anche quando è sopita sotto il conformismo delle spiegazioni ufficiali, non tarda a venir fuori con un processo davvero liberatorio.
Sono certo che leggeremo, se questo dibattito progredirà, molte bellissime sorprese.
Enrico D’Angelo
Gentilissima Signora, chi le scrive è una persona che sulle sue spalle ha già molti anni di esperienza di vita, direi una terza età abbondante. In tutta onestà ho vissuto tanti momenti difficili, ho visto molte cose e letto tanti libri, di tutto, forse per sognare un po'.
Da quando ho scoperto anche il mondo di internet, mi avvalgo anche di scritti non cartacei. Certamente ho letto anche il suo articolo, che trovo molto interessante, mi permetta, curioso, ma davvero molto interessante. Non avevo mai notato, pur leggendola molto spesso, non avevo mai notato queste “differenze”, che poste così evidenziate e chiare, fanno riflettere.
Le scrivo per ringraziarla di questo contributo che ha dato a me personalmente, e dedicherò un po\' del mio tempo a riflettere su quanto leggo e rileggo e di cui non mi ero mai accorto.
Le porgo i miei più sentiti saluti e ringraziamenti
Armandino da Norcia
Seguo con grande interesse il vostro sito, specialmente da quando avete messo in rete i telegiornali. Mi sembra che il sito si sia arricchito di nuovi contenuti, ormai ero stanco degli articoli sul mostro di Firenze.
Certo che in quanto a mostri pure con il Vaticano non si scherza. Ma l'articolo della signora Carlizzi ha sortito il suo effetto. Sono credente, ma non avevo mai aperto la Bibbia e questo articolo mi ha indotto a farlo per la prima volta. Come inizio non c'è male! Pensate che il Vaticano si sia mai accorto di queste contraddizioni?
Gentile signora Gabriella, sono un vecchio cardinale ormai in pensione ed anche molto malato. Le scrivo per dirle che durante i lunghi anni del mio ministero, ho sempre sognato di trascorrere l'ultimo tratto della mia vita nella Terra di nostro Signore Gesù. E in realtà, alcuni anni fa mi trasferii a Gerusalemme, ritenendo questo passaggio, quasi un preludio per entrare nella Gloria di Dio. Quando arrivai nella Città Santa dovetti mio malgrado scoprire né più né meno di ciò che lei ha reso noto nei suoi telegiornali, in ordine a vergognosi traffici delle fonti documentali sottratte all'umanità dalle Autorità delle tre Fedi monoteiste, sulla base di interessi che vanno dal ricatto al potere al malaffare in genere. Mi resi conto che ogni mia ribellione sarebbe caduta nel vuoto, nonostante ebbi prova dell'esistenza di documenti autentici che dimostrano che le cose non andarono in realtà come ci sono state tramandate. Non corrispondono nemmeno i luoghi dell'attuale culto con i luoghi che al tempo di gesù videro i momenti storici di questo grande Evento . Vede, stimatissima signora, ho riconosciuto bene la Tomba che lei ha mostrato nel suo ultimo telegiornale e, mi creda, che vi è una prova di cui nessuno ha osato parlare. Infatti proprio in uno dei manoscritti occultati, viene indicato quel luogo come la terra di proprietà di Giuseppe d'Arimatea, ove, il buon uomo, mise a disposizione di Gesù il Santo Sepolcro. E dunque, cara signora, lei può bene immaginare che se fosse stata provata questa verità, che tipo di rivoluzione si sarebbe determinata nel mondo cattolico. Ed è anche logico pensare che quando quel Sepolcro fu trovato vuoto perché Gesù era risorto, il buon Giuseppe d'Arimatea lo lasciò nella disponibilità dei familiari di Gesù. Detto questo, seppure con tanta sofferenza, decisi di tornarmene nella mia casa lombarda, con l'amarezza di un sogno infranto da una realtà che mai avrei immaginato. Sono molto anziano e per questo, dopo aver letto il suo articolo e aver ascoltato la purezza delle sue parole, ho sentito di togliermi questo peso dalla coscienza. La ringrazio per quello che fa, ma stia anche attenta, non creda che dentro le mura del potere ecclesiastico non si operino i delitti più efferati.
Che Dio la benedica.
Cara signora Carlizzi, lo sa che lei mi ha creato un problema da cui non so come uscire? Ieri mattina sono entrata nella classe ove insegno religione in una scuola di Palermo. Una alunna si è avvicinata alla cattedra e mi ha messo sotto gli occhi il suo articolo esprimendosi così:” Maestra, mio padre mi ha detto di farle leggere questo, e che tutto quello che lei ci insegna non è vero”. Pertanto ho preso una Bibbia e insieme ai miei alunni, abbiamo verificato le citazioni da lei riportate. Ora, io ho cercato di dare un messaggio costruttivo, nel senso che queste contraddizioni potrebbero tracciare una via di approfondimento pur senza demolire la fede. I miei alunni, però, sembrano ormai molto diffidenti e non le nascondo che anche io, non essendomi mai accorta di queste con traddizioni, per la prima volta mi sento inadeguata all'insegnamento della religione. La pergherei di comunicarci se il Vaticano le invierà qualche risposta.
Buonasera a tutti, sono un operaio di una nota casa automobilistica. Ho, lo ammetto, studiato poco da ragazzo e in questi anni ho cercato di recuperare il tempo perduto. Essendo militante comunista e anticlericale, ho trascurato la lettura delle Sacre Scritture in quanto preferivo leggere il Manifesto. Alcuni mesi fa, al nostro circolo, ebbi una conversazione relativamente ad un compagno che riteneva che alcune parti della Bibbia erano in contraddizione tra loro. Pensai che fosse un modo strumentale per attaccare il Vaticano. Da questo articolo comprendo che il discorso è più complesso ed investe, in prima persona, i cristiani credenti, che dovrebbero riunirsi sotto il Vaticano e pretendere le adeguate spiegazioni. Le assicuro che se il Papa fornirà risposte convincenti non avrò difficoltà a convertirmi. Ma tanto già so che per il Vaticano, non solo le pareti sono d\'oro, ma cnche il silenzio.
Sarei curioso di sapere se Tony Blair ha letto l\'articolo della signora Gabriella, visto che recentemente si è convertito alla religione cattolica e che sembra si rechi spessissimo a Gerusalemme. E se il acro Blair dopo certe scoperte, tornasse alla sua religione d\'origine? Oltretutto, riconquisterebbe il potere politico cui ha rinunciato.
Ho letto questo articolo con grande interesse e posso dire che tutto quello che la signora Gabriella fa osservare, è oggetto di molte perplessità all'interno dei cattolici, quelli che ben conoscono le tante contraddizioni presenti nelle Scritture. Mi chiedo se certe illogicità, non siano state inserite apposta, specialmente quelle punite, ma poi perdonate da Dio, al fine di giustificare i tanti scandali che vedono come protagonisti i ministri della Chiesa, o religiosi o religiose, in genere.
Mi riferisco per esempio ai preti pedofili, alle suore lesbiche, a quanto di osceno si verifica all'interno di conventi e monasteri, per non parlare di omicidi, fatti passare per suicidi o morti naturali, come i misteriosi casi di Papa Luciani e delle guardie svizzere. Mi riferisco ai traffici dello IOR e a tante altre vergogne per le quali non ci sarebbe da stupirsi se questi signori hanno creato un modello di Dio e un modello di Gesù, a loro immagine e somiglianza. L'idea che un vero cristiano ha del Signore, non comprende contraddizioni, né incesti, né adulteri.
Ho 45 anni, tre figli e un divorzio alle spalle, chiesto dal mio ex marito. Devo dire che l\'avere scoperto, grazie a lei signora Gabriella, le tante cose che gettano ombra sulla sincerità della Chiesa, mi ha un po' riabilitato verso me stessa. Ma lei lo sa che, da quando sono divorziata, i sacerdoti mi fanno sentire come se fossi un'appestata? Loro che poi decidono quali scritture ritenere valide e quali no, e quali invece nascondere. Loro predicano che non bisogna giudicare e poi giudicano e fanno maldicenza senza ritegno. La ringrazio di avermi fatto osservare nel suo articolo le tante contraddizioni delle quali io stessa andrò a chiedere al mio parroco spiegazioni. Buon lavoro!',
Un saluto a tutti. Sono un neocatecumenale e desidero intervenire.
Le evidenziazioni rese dalla signora Gabriella in questo articolo, sono materia di discussione nella mia comunità. Nessuno ci da una risposta, se non quella di cercare dentro noi stessi, nel nostro cuore ciò che altri non sono in grado di spiegare. Per questo, da un lato, come dice la signora Gabriella nell\'ultimo tg, siamo chiamati ad obbedire anche quando non siamo convinti, e da un altro lato nessuno può impedirci di aprire un tavolo di discussione su tematiche che se ignorate, allontaneranno sempre più persone dalla fede cattolica. Ritengo pertanto che la signora Gabriella, nell\'aver posto il problema non poco scottante, stia cercando di frenare l'uscita in massa dalla nostra Chiesa e arrivare ad ottenere l\'ascolto da parte di quella autorità che hanno il dovere di prendersi cura di coloro che sono più deboli nella fede e che proprio a causa di tante contraddizioni la perdono facilmente. Coraggio Gabriella, vada avanti, in comunità stiamo pregando per lei.
Gentile Gabriella, brava!
Le confesso che dentro di me, a seguito della prima lettura del suo articolo, ma anche dopo il mio primo intervento di ieri – di cui davvero la ringrazio per averlo posto in rete – ho continuato a meditare e a percorrere un’infinità di vie con il pensiero, su cosa fosse giusto pensare o fare, dopo tale lettura, ponendomi nelle vesti di tutti gli interlocutori possibili, religiosi, autorità religiose, semplici fedeli di ogni religione, atei, intellettuali, bambini (questa sarà ahimé l’immedesimazione più difficile) e via dicendo.
Altra fonte di meditazione – ed è quello che mi fa inviarle il “brava” – è l’aver letto tutti i commenti arrivati sino a poco fa; quelli che più mi hanno inizialmente più colpito naturalmente sono quelli dei diversi religiosi operanti e di quei religiosi a suo tempo in nuce, ma poi anche di tutti gli altri.
In tutti un tono di delusione certo, ma tutti hanno conservato la fede, perché il Signore il suo messaggio lo fa arrivare nei cuori comunque, e quando il Signore arriva, si avvince a noi e nulla e nessuno possono scalzarlo.
Che peccato però vedere quanti tesori spirituali sono stati comunque sciupati, quanta tristezza ha pervaso tanti cuori dopo la delusione che si prova in una vita che spesso vede le proprie offerte più pure banalizzate, scartate, da una finta saggezza e da una assai limitata sapienza.
Mi vado quindi rapidamente convincendo che la gente che non conosciamo, l’umanità intera, è molto migliore di quanto si tenta di far credere, e il suo articolo e il suo tg hanno già aperto alcuni cuori. Quanti non è dato di sapere già oggi, ma sappia che questo tipo di contagio è fulmineo.
E le dico pure, quale forte incoraggiamento, che questo è un contagio che non può essere neutralizzato, perché appare sin d’ora chiaramente determinato da una assai speciale volontà.
Marcelo Mariani'
Nazareth non esisteva ancora all' epoca di gesù la descrizione di nazareth riportata nel nuovo testamento invece combacia perfettamente con la città di gamala. Gamala era la residenza del messia esseno zelota giovanni di gamala detto il nazareno, dove nazareno non significa di nazareth ma rabbi nazireo.
questo giovanni, capo guerriero rivoluzionario antiromano, autoproclamatosi re dei giudei, viene catturato e crocefisso dai romani a gerusalemme proprio nel 36 dC (ma guarda quante "strane" coincidenze con il ns gesù) prendendo spunto da questi fatti storici la chiesa romana ha plasmato il suo gesù attribuendogli caratteristiche divine copiate da altri culti che esistevano già da secoli, compiendo contemporaneamente un'opera colossale di depistaggio
per far sparire le tracce delle vicende realmente accadute molti versi tradiscono il carattere di guerriero rivoluzionario del ns gesù, vedi per esempio :
(i versi sono presi dalla bibbia on line tanto per avere un riferimento uguale per tutti) ultima cena Luca 22-36 chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Luca 22-38 Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade!» arresto di gesù Giovanni 18-12
La coorte, dunque, il tribuno e le guardie dei Giudei, presero Gesù e lo legarono cioè, fatemi capire : dei pacifici predicatori vanno a cena con le spade e il loro capo li esorta a comprarne altre e l' impero romano scomoda un tribuno con il suo esercito (coorte = 600 soldati) per arrestare un pacifico predicatore ?!? o si trattava invece di terroristi rivoluzionari antiromani??
questa è in sintesi l'ipotesi elaborata nei libri e siti web di david donnini, luigi cascioli, giancarlo tranfo ed emilio salsi, studiosi free lance dell'era messianica. anche se questi signori non sono studiosi o ricercatori di professione nulla toglie alla validità delle loro intuizioni e scoperte.
del resto il ritovamento delle rovine di troia lo dobbiamo a heinrich schliemann che non era archeologo di professione, e alla decifrazione della stele di rosetta contribuì in modo determinante thomas young che era medico.
Complimenti vivissimi e un grazie di cuore. Sono una cattolica che apre la Bibbia, e i Vangeli, di tanto in tanto per riflettere e meditare. Ebbene dentro di me non riuscivano a coesistere due idee alquanto contrastanti. Infatti, pur facendo miei gli insegnamenti predicati da Gesù, non sono mai riuscita a capire e, forse, accettare, che Egli parlasse “esclusivamente” al Suo popolo, gli ebrei. Ma contestualmente ci è stato insegnato che siamo tutti fratelli e, quindi, anche di Gesù.
Ora, alla luce del suo articolo, forse in me sta svanendo questo contrasto, ma resta il mio stupore riguardo al fatto che, in tanti anni, alcuni punti fondamentali delle Sacre Scritture, su cui giuriamo anche nei Tribunali, non siano stati pubblicamente chiariti da chi, forse, ne aveva la facoltà e l'autorità davanti ad un popolo, quello di tutti i credenti in Dio. Un saluto
Salve a tutti, ho letto l'articolo della sig.ra Gabriella. E'importante riflettere su queste parole e vorrei dare il mio modestissimo contributo con una riflessione. Molte delle differenze riportate dall'autrice, fanno riferimento a numeri, semplici numeri. E ad una prima lettura, possono sembrare certamente meno importanti di tutte le altre annotazioni. Mi è venuto da pensare, però, a questo: se nel Vangelo ci dicono che al Signore sono noti finanche il numero di capelli sul nostro capo, non saranno ancora più importanti i numeri, ahimè, diversi, di vite umane, siano essi soldati, siano essi vittime?
Spero di essere stato chiaro e ringrazio per l'impegno profuso dalla signora Carlizzi. Giancarlo
Gentilissima Gabriella, vedo che il suo articolo sta riscuotendo un'ottimo successo, tante son le persone che, da esperienze di vita differenti, le stanno inviando i propri commenti.
Non riesco a capire come, in tutti questi anni, almeno duemila, non si sia affrontata l'incoerenza delle Sacre Scritture. Ritengo che tale "dimenticanza" sia dovuta alla Fede che il cattolico nutre nei confronti della propria religione, ben maggiore di molte disquisizioni teologiche che possono nascere evidenziando tali contraddizioni. Ritengo che per un cattolico è più importante la Fede, che una spiegazione storica e teologica operata dalla conoscienza umana.
Ringrazio vivamente tutti coloro che stanno dimostrando tanto interesse e partecipazione all'argomento da me posto in discussione.
Si evidenziano sempre più netti i contorni di una realtà intorno alla storia di Gesù che per quanto, a mio avviso, è chiara in termini di Fede, appare confusa e quasi da riscrivere in termini storici con riferimento ai luoghi, fatti, date e quanto altro sembra essere stato precostituito.
Tuttavia per chi come me è fervente credente in Dio, in Gesù e in tutte le sue manifestazioni fino ai nostri tempi potremmo dire che poco cambia lo scoprire cose diverse da quelle che il Magistero della Chiesa impone come dogma.
Ovvero, poco cambia nella Fede, ma molto mette in evidenza della altrui malafede.
Penso che la Chiesa Cattolica vada salvata, e sono convinta che non siamo noi che ci accorgiamo di errori o manipolazioni o occultamenti di verità che ci appartengono a doverne uscire, bensì tutto ciò che emerge in termine di contraddizione deve darci maggiore forza per fare uscire dalla Chiesa coloro che hanno pensato di costruire la figura di Gesù a propria immagine e somiglianza e per finalità che nulla hanno in comune con l'insegnamento del Giusto.
E dunque non solo i mercanti debbono essere cacciati dal Tempio, ma sopratutto i manipolatori delle nostre coscienze, coloro che ci chiamano non alla Fede ma all'obbedienza verso dottrine confezionate.
L\'analisi che stiamo sviluppando non deve in alcun modo indebolire la nostra Fede di cristiani, ma proprio in questa Fede dobbiamo trovare la forza di smascherare tutto ciò che nelle dottrine non provenne nè da Dio nè da Gesù nè da chi con Gesù condivise la propria vita.
Coraggio andiamo avanti.
Gabriella Carlizzi
Un saluto a tutti sono Filippo, e sto leggendo con passione questa discussione veramente interessante.
Approfitto poichè dai commenti si evince che siete tutte persone preparate, per porre un quesito.
Vorrei sapere se il luogo dove venivano eseguite le condanne a morte, e mi riferisco a Gesù e ai due ladroni, era un luogo di pertinenza dei romani oppure poteva anche essere una proprietà privata.
Da quanto ho potuto ricavare dai miei studi del diritto romano il luogo dove i condannati venivano crocefissi doveva essere un luogo di proprietà dello Stato.
E sembra anche che queste aree fossero estese e non prevedessero confini con alcuna proprietà privata.
Ciò premesso mi chiedo e vi chiedo se veramente il sepolcro ove fu portato il corpo di Gesù si trovasse nell\'attuale luogo di culto. Tutti sappiamo che il sepolcro di Gesù era di proprietà di un certo Giuseppe D\'Arimatea, al quale Pilato massima autorità politica, violando tutte le leggi concesse il corpo di Gesù.
Non sarebbe più logico pensare che la proprietà di questo Giuseppe si trovasse un pò più distante dalla città di Gerusalemme?
Non sembra illogico non solo l\'esistenza di un sepolcro privato in un luogo di proprietà dello Stato ma che addirittura sotto gli occhi di tutti Gesù fosse stato privilegiato rispetto agli altri condannati, e in più mediante la violazione delle leggi da parte delle stesse Autorità?
Ho ascoltato anche il tg della signora Gabriella e mi chiedo se la tomba di cui ci parla la signora non fosse stata proprio quella di proprietà di Giuseppe dove costui portò il corpo di Gesù?
Spero che questa discussione permanga nel tempo e possa chiarire tante cose.
Per Stefano Casentino.
In verità mi è parso di capire che l’articolo da cui scaturisce il presente dibattito, dava tra l’altro per scontata l’esistenza di Gesù di Nazareth così come noi lo abbiamo conosciuto attraverso i diversi testi sacri sino ad oggi in vigore, mentre sulla sua vita, le sue opere e il suo pensiero, unitamente a quelle dei patriarchi e dei profeti biblici, con la sua diffusione sul sito, Gabriella aveva inteso porre all’attenzione di tutti le inesattezze, le contraddizioni e le incongruenze d’ogni tipo, storiche, dottrinali e anche dogmatiche, che, sinora ufficialmente non prese in considerazione, possono invece già avere determinato nel popolo dei fedeli profonde crisi spirituali, lotte di religione, sino talvolta ad arrivare addirittura alla perdita della fede in Dio.
Il suo quesito, in sé del tutto legittimo, a mio vedere sposta però l’osservazione verso un’ottica di carattere geografico e storico che riconduce subito ad una figura già diversa in partenza.
Considero il suo comunque un contributo assai utile a ricostituire l’impianto della riedizione delle scritture a cui prima o poi si auspica che si porrà mano.
Marcelo Mariani
Complimenti alla Sig.ra Carlizzi per aver postato una questione importante. Ma credete davvero che la Chiesa non abbia mai affrontato la questione. Abbiate la pazienza di leggere qui:
http://www.augustinus.it/italiano/consenso_evangelisti/index2.htm
Nel 400 d.C. Sant'Agostino, Dottorecdella Chiesa, scrive il trattato" il consenso degli Evangelisti" nel quale afferma (Libro 2, Prologo 1.1)
"Terminato questo discorso, ora vogliamo esaminare quanto su Cristo hanno scritto i quattro evangelisti e vedere com'essi siano coerenti ciascuno con se stesso e poi anche i quattro tra di loro. Con ciò verrà tolto ogni motivo di scandalo nei confronti della fede cristiana anche a coloro che andranno a leggere questi libri mossi da curiosità ma sprovvisti di solida preparazione. Succede infatti che costoro, leggendo i testi evangelici non alla buona ma investigandoli con abbastanza attenzione, si creano l'opinione che in essi ci siano affermazioni fra loro contrastanti e inconciliabili, di fronte alle quali si credono in dovere di venirci a rinfacciare litigiosamente l'esistenza di tali difficoltà più che non esaminarle con la necessaria diligenza."
A tutti voi, buona lettura. Ai consacrati ed alle consacrate - se effettivamente presenti - "non abbiate paura" ... e studiate!!
Rispondo a Mikael.
Mio caro, chi più di me non ha studiato quanto costituisce l’intera opera teologica di Sant’Agostino? Ma non è detto che quanto da questo Dottore della Chiesa sia stato spiegato necessariamente debba costituire Vangelo o imposizione di tipi di lettura ed interpretazione della Parola di Dio. Né possiamo dire al mondo: “Andate a studiare!”
Lei rivolge ai religiosi e consacrati l’invito a studiare, e giustamente a “non avere paura”, ma forse dimentica che il Nostro Signore Gesù Cristo ha parlato direttamente anche a coloro che non sapevano leggere e scrivere, e figuriamoci se poi per comprendere l’Insegnamento del Maestro e di quanto riportato dai Vangeli, l’umanità dovesse ricorrere a studi difficili quali quelli di Sant’Agostino. La pianificazione delle contraddizioni deve avvenire spontaneamente nelle coscienze individuali del buon Cristiano, e il Signore ha dotato tutti della libertà di coscienza conferendo il dono dell’ascolto interiore, al di là di quello che può essere divulgato dal Magistero della Chiesa.
Le parla uno che ha conosciuto tante brutte cose, e tali da farmi andar via dalla Terra Santa luogo, come già detto, da me prescelto per trascorrervi gli ultimi tempi della mia sosta terrena.
Oggi l’umanità non ha tempo di studiare Sant’Agostino, ma non per questo è colpevole quando con semplicità chiede risposte facili, alla portata di tutti , risposte che noi Ministri della Chiesa, non amiamo dare. E questo è il nostro grande peccato, di cui, in conformità con le regole della Gerarchia anche io a suo tempo mi macchiai.
Ho compreso fino in fondo lo spirito che ha spinto la signora Gabriella ad affrontare una tematica tanto scottante, conosco perché seguo la signora da lontano da molti anni senza essere mai entrato in contatto con la stessa, conosco la solidità della sua Fede, e posso ben immaginare che ella abbia voluto aprire questo confronto, essendosi forse resa conto che il silenzio della Chiesa o i rimandi a studi riservati a pochi, possano veramente determinare un crollo irreversibile della Fede nei Cristiani.
Durante il periodo in cui mi sono fermato a Gerusalemme, posso dirle che ben poche cose corrispondono a documenti autentici, rinvenuti nel tempo e sottratti all’umanità solo perché in contrasto con quanto risulta dalla nostra Bibbia.
Siamo un gruppo di Missionari di un Ordine religioso tra i più antichi e cerchiamo di evangelizzare le civiltà che non conoscono nè Dio, nè Gesù Cristo, così come non conoscono l'acqua da bere o il gusto di un cibo sano.
Chiediamo semplicemente a Mikael se a questi popoli, milioni di creature, dobbiamo dire "andate a studiare Sant'Agostino"!
Detto questo, poichè noi Sant'Agostino lo abbiamo studiato per farci religiosi ci sembra di capire che il tema portato in discussione dalla Signora Gabriella faccia riferimento a fatti che nemmeno Sant'Agostino poteva conoscere perchè all'epoca non erano accaduti, nè erano stati rinvenuti documenti i cui contenuti ci risulta siano tenuti ben nascosti.
Noi religiosi Missionari siamo gente che opera sul campo e non certo all'interno di pareti dorate. Noi religiosi Missionari spesso finiamo la nostra vita uccisi per futili motivi, e non giriamo tra i popoli che pur tanto amiamo protetti da servizi di sicurezza e ben comodi dentro una macchina blindata.
Oppure vogliamo negare di quanti e gravi conflitti e contraddizioni esistono all'interno dei nostri Ordini religiosi, tra noi stessi e i nostri superiori, tra noi stessi e la Gerarchia Ecclesiastica, sempre pronta a punirci.
Noi Missionari religiosi non vogliamo sovvertire il Vangelo, ma non possiamo fare a meno di chiederci perchè chi lo predica chi si fa Vicario di Cristo non fa le stesse cose che fece Gesù.
In tutte le Scritture Sacre si legge che la Fede senza le Opere a poco serve.
Grazie alla Signora Gabriella che con tanto coraggio ha iniziato con le sue argomentazioni una vera e propria Missione anche se dobbiamo pregare per lei perchè come ha ben detto Papalina Rossa chi affronta questi temi rischia davvero la vita.', '
Scusate, io sono uno che ha fatto solo la terza media, ma da sempre mi interessa conoscere Gesù, perchè sono credente e lo amo.
Ho letto quello a cui ci ha rimandato Mikael. Sono sincero e vi dico la mia impressione. Non è che Sant'Agostino aveva la coda di paglia?
Non vi sembra strano che abbia voluto spiegare certe cose giudicando preventivamente chi magari si sarebbe accorto di tante contraddizioni?
La Signora Gabriella vorrà perdonarmi, ma io sono una persona verace e il fatto che qualcuno si sia preoccuppato in anticipo di certe cose, senza nemmeno attendere eventuali domande vuol dire che anche Sant'Agostino dottore della Chiesa il problema lo aveva capito e forse egli stesso ne era spaventato.
A Mikael
Preziosissimo questo suo contributo che consente subito di rafforzare e ampliare alcune osservazioni già avviate. Anche qui, come appresso, vorrei chiedere aiuto a Papalina Rossa e ad altri religiosi e non, che possono meglio di me addentrarsi in tale argomento. Ritengo che il credente vada rispettato con maggior forza proprio dai dotti. Che S. Agostino abbia affrontato l’aspetto delle discrepanze apparenti o sostanziali dei vangeli è cosa buona, come di certo altrettanto avranno fatto e fanno numerosi sapienti cristiani, ebraici e mussulmani, sulle altre questioni di loro interesse. Ma al credente di oggi, che di certo dispone di maggiore cultura e mezzi di informazione più complessi di un tempo, se gli si vuole conservare il rispetto e la fiducia nei confronti di ogni magistero, gli si deve dare un pane di conoscenza che innanzitutto abbia rispetto per la sua intelligenza e il suo spirito. Non tutti, anzi pochissimi, anche tra i religiosi, hanno il tempo e il modo di conoscere tutto quanto esiste delle distinte verità. Poi moltissimi documenti e testi sono segreti e inaccessibili. E inaccessibili e segrete, o se si preferisce, “da iniziati”, sono le chiavi e interrelazioni di lettura tra testi meno segreti. E’ giusto esortare i consacrati, incoraggiarli e dire “studiate”, ma se si vuole – ad esempio – che il magistero della chiesa cattolica (ma lo stesso vale per le altre fedi) sia ancora da tutti rispettato, così come si pretende, coloro che lo rappresentano devono anticipare oggi, quanto Agostino già anticipava come sua preoccupazione ben milleseicento anni or sono. Lei ci dà lo spunto per chiedere ai sapienti di oggi, così carichi di sapere da avere forse dimenticato le loro responsabilità, se dopo milleseicento anni non ritengono sia giunto il momento di dovere fare uscire questa, ma poi tutte le altre questioni, dal chiuso dei loro ambiti e consentire a tutto il gregge tali conoscenze; perché le pecorelle non perdano, ma fortifichino la propria fede? E si badi bene che il gregge, come ben noto, non è composto solo dai consacrati o dai dotti, bensì il gregge è già oggi tutta l’umanità!
A Marcelo,
La ringrazio per i diversi interventi cui non ho molto da aggiungere se non quello di assicurarle che ci unisce la speranza che il cammino intrapreso porterà sicuramente un contributo al recupero delle verità storiche, e quando così sarà assisteremo alla completa rigenerazione anche di quegli spiriti – alcuni dei quali apparsi anche in questa rubrica – che hanno sofferto e soffrono del disinganno patito.
A Filippo
Anche qui ha accennato sinteticamente ma efficacemente “Papalina Rossa” e quindi la rinvio a tale intervento che forse le è sfuggito. L’argomento è tra l’altro oggetto di un mio “tg” del 2 luglio che può facilmente ascoltare su questo sito ritornando sulla prima pagina. Le assicuro comunque che tale argomento verrà ripreso prossimamente nei vari spazi del sito.
A Francesco
Ritengo che il presente dibattito sia potuto scaturire grazie all’evoluzione del sapere in conseguenza anche delle nuove tenologie e di internet che rapidamente hanno consentito collegamenti e approfondimenti sino a pochi decenni fa impensabili o che, se pur venivano formulati, si concentravano tra i dotti, gli addetti ai lavori, le biblioteche, disperdendosi invece verso la massa dei fedeli. Oggi, è ormai palese l’impotenza dei mezzi di controllo tradizionali sulle masse, da parte degli organismi dominanti, e quindi si pone il dilemma, per tutti tali organismi dominanti, e non solo religiosi, se ricorrere alla scomunica, alla violenza o ad altre forme di coercizione, sino, addirittura – parole di cardinale – al sangue. Così fu per Gesù!
A Giancarlo
Le differenze numerologiche in sé non costituiscono certo prova di non autenticità o di non validità di testi o testimonianze, antichi o moderni che siano, ma sono certezza oggettiva, innegabile, che quel testo merita ogni opportuno approfondimento scientifico a partire dalle ragioni che ne hanno espresso le differenze. E tale approfondimento deve far sì che la discrepanza vada studiata e spiegata con verità.
A Elena
Speriamo, “ora che siamo nati”, che tutti questi interrogativi, inizino a trovare risposte. E proprio per questo, umilmente le dico che di certo non dovrà per nulla cessare la lettura e la meditazione della Bibbia. Quanto al suo interrogativo del perché Gesù parlasse solo agli Ebrei, così non è, anche se Gesù è ebreo; basti leggere oltre a specifici passi del Vangelo, le Lettere di S. Paolo, che appaiono letteralmente “dettate” da Gesù, e dove traspare in tutta la sua evidenza la missione di S. Paolo-Gesù quali cerniera di ribaltamento e diffusione della Parola di Dio a tutta l’umanità.'
A Stefano
Per lui aggiungo alle parole di Marcelo (Consentino e non Casentino), che talune sue considerazioni come il “depistaggio” attuato, talvolta e da taluno, sui testi e sulle circostanze che poi sono divenuti materia di fede e di pellegrinaggio, sono purtroppo una realtà. Ed è per contrastare tale realtà che ci siamo ora qui proposti senza veli. Però preciso bene che il nostro intento parte dalla fede in Dio e nei suoi profeti; solo che vogliamo contribuire a far “ripulire” la parola di Dio da ogni incrostazione fuorviante e che ha già troppo, purtroppo, fuorviato sinora l’umanità. E
quindi il contributo di Stefano è anch’esso prezioso per tale ripulitura.
A Pellegrino
Per rispondere al suo intervento vorrei chiedere aiuto di nuovo a “Papalina Rossa” e alla sua – me ne consenta il cardinale la parola – “veracità” già mostrata qui, sul campo: la sua età, la cultura, ma ancor più la sicura specifica esperienza e conoscenza dell’ambiente inteso nel senso più generale, ci consentirebbe anche in tale spinoso argomento di evitare le strade, banali e inconcludenti, dei facili giudizi. Che poi si chiudono spesso solo con un’alzata di spalle e quindi con un nulla di fatto e di diritto. Mentre qui abbiamo tutti preso a cuore ben altro.
E' vero... sono stato provocatorio citando Sant'Agostino e Vi chiedo scusa se ho offeso qualcuno.
Però tornando alla questione iniziale mi sembra che si possa delineare con semplicità questa sintesi:
la Sig.ra Carlizzi ha evidenziato alcune contraddizioni presenti nei Vangeli; ha chiesto l'intervento delle Autorità Ecclesiali per avere chiarimenti a beneficio delle anime dubbiose e per cercare di ridurre la perdita della Fede che sta tormentato la Chiesa;
- alcuni commentatori sono rimasti sorpresi da queste contraddizioni, per alcuni di loro apprese per la prima volta, per altri già note ma senza aver avuto mai risposte;
- alcuni post sembravano aver accusato la Chiesa di aver nascosto nei secoli queste contraddizioni, quali segreti innominabili e destabilizzanti;
- un lettore ha attribuito a S. Agostino di avere la "coda di paglia" (forse era meglio che i Vangeli fossero stati riscritti ex-novo ai tempi di Costantino, in una forma più politically-correct!!!).
La citazione dell'opera agostiniana era solo per evidenziare che già 1600 anni fa la questione era nota ed aperta. Ha avuto sicuramente nei secoli l'attenzione di altri Padri e Dottori, con dibattii dottrinali interni lunghi ed anche aspri, ma arriviamo all'attualità.
Mi rivolgo direttamente a Sua Eminenza, verso la quale provo filiale rispetto; che risposta darebbe ad un'anima turbata che Le sottoponesse queste contraddizioni.
Nella realtà della vita, i fedeli sono sicuramente più prossimi al parroco che alle Autorità Ecclesiali; e proprio da queste figure vicine sperano di avere risposte immediate e credibili, senza dover ricorrere allo studio autonomo e difficile di esegesi e teologia (sono totalmente d'accordo con Voi).
Con fraterno affetto in Gesù Cristo, Nostro Signore.
A Mario
Uno dei tanti pieni di sé cui si è già accennato nella presente rubrica, forse le risponderebbe con un detto popolare: “Ora anche le pulci hanno la tosse”. Infatti lei dice d’aver “fatto solo la terza media”. Ma caro Mario, lei ha già conseguito una laurea a pieni voti, e la sua saggezza ed intuito forse glielo hanno anche fatto capire. Infatti troverà già qui alle sue parole conferme assai qualificate e diverse tra loro.'
Ai Missionari nel mondo
Quando persone come voi, religiose o laiche, appaiono sulla scena, ci si dovrebbe alzare in piedi e in silenzio, un po’ come quando si vede nelle trasmissioni alla tv all’apparire di questa o quella star famosa. Allorché non solo nella Chiesa cattolica, ma in tutti i templi e nelle sedi dei più diversi poteri sarà davvero così, allora vorrà dire che il Messaggio di Gesù, o se si preferisce, di Dio, ha conquistato finalmente i cuori. Oggi purtroppo non è ancora così. Non sono profeta, ma ho ragione di dirvi, quale piccolo mio contributo al vostro eroismo giornaliero, che però non manca molto, infatti, tra un po’, un’eco di applausi scroscerà, con un frastuono tale che echeggierà “il rumore di grandi acque”. Sono certa che il vostro contributo verrà colto da altri ed aggiungo ancora quell’esempio dei giovani di Locri che è già divenuto emblematico: “ed ora ammazzateci tutti”. Tentando di uccidere Gesù, allora, ogni suo avversario cercò di uccidere qualcosa di Lui, e non essendoci ancora riuscito, cerca, ad ogni costo, di proseguire in tale furia da tutte le sedi in cui gli riesce di collocarsi. Quanto ai numerosi problemi interni agli ordini sicuramente la saggezza di qualche lettore competente in materia, spero che interverrà assai meglio di me.
A Luigi
Intanto grazie dell’incoraggiamento e delle preghiere a tutta la sua comunità. Qua e là già in più parti di questa nostra conversazione troverà dei cenni che le possono essere utili. E’ una questione di coraggio spirituale ma anche fisico imporre che le gerarchie affrontino tutti i più spinosi argomenti, a partire da quelli cosiddetti teologici e dogmatici. E vede bene che solo nei nostri pochi interventi alcuni eroi lei può già dire d’averli conosciuti, e pensi che tutti costoro sono poi quelli che potrebbero essere i più fedeli sostenitori della Chiesa, mentre invece spesso li si emargina, si aspetta che ritornino dal buon Dio, li si neutralizza con l’obbedienza o con metodi ben più convincenti! La paura di perdere il potere e il controllo delle coscienze purtroppo attanaglia da sempre chi governa e gli fa perdere di vista la giustizia. Gli fa anche perdere di vista che le pecore disperse vanno aumentando in fretta e perciò bisogna subito andarle a cercare prima che faccia buio, che se le rubino o che muoiano... ma senza sguinzagliare i cani!
A Giovanna
Non me ne voglia, ma mi viene da sorridere a immaginare il suo colloquio col parroco, che dopo andrà dal suo vescovo, che dopo andrà… a Roma. Mi fa venire a mente qualche reminiscenza scolastica “Ma qui ci vuole giudizio figliola”, con l’affanno e il fazzoletto per asciugarsi il sudore. Eppure sa quanti religiosi la aiuterebbero volentieri, pensi il loro terribile imbarazzo di dover emarginare una persona perché il suo sposo, autonomamente, ha voluto divorziare. La possono però aiutare ma solo segretamente, perché ufficialmente ancora siamo nelle pastoie. Intanto la gente muore credendo di peccare, e magari pecca di più o, peggio, più frequentemente si allontana dall’ovile. Chissà che qualcuno di loro da questo sito non le rivolga qualche parola che le dia di nuovo pace e fiducia.
Ad Oliver
Non possiamo che essere certi che la conversione al cattolicesimo di Tony Blair è basata su profonde convinzioni. Né i problemi della chiesa anglicana sono meno drammatici di quella cattolica. Nel mio pensiero, alla base dell’articolo da cui si è avviata questa conversazione, vi è la domanda rivolta a tutti, ebrei e cattolici, e poi anche mussulmani, perché facciano tutti chiarezza a casa loro e nella casa comune, perché la campana è già suonata, e far finta di non sentire o non voler sentire, sarà un guaio grosso. Gli anglicani si sono scissi dal ceppo cristiano originario dopo che già gli argomenti posti qui sul tappeto erano usciti fuori (ricitiamo per tutti Agostino che è venuto fuori proprio qui), e S. Agostino era già morto da tanto. Non solo, ma i fatti di Gesù, lo stile del suo processo e quanto avvenuto in quei giorni che hanno cambiato il mondo – tanto che i giorni si contano prima e dopo di Lui – riguardano anche ben altre gerarchie i cui eredi (in senso religioso) non possono certo nascondersi dietro ai nostri papi, né lo possono, per quanto avvenuto, prima e dopo, i capi religiosi dell’Islam. Se andiamo in senso cronologico “i nostri cugini maggiori” in senso religioso sono loro, gli ebrei e non solo. I cristiani sono venuti davvero dopo, generati in questo, sia spiritualmente che come popolo, solo un bel po’ dopo Gesù.
A Gennaro
E’ vero che le pareti e il silenzio del Vaticano, e non solo, sono d’oro, ma se qualcuno facesse leggere in Vaticano questo suo intervento, sono certa che costituirebbe motivo di profonda riflessione. E se prendiamo alla lettera le Scritture, il Pastore delle pecore di certo uscirà “per andare in cerca di quella perduta”. Pensi che successo per questa nostra iniziativa se lei ricevesse una telefonata in cui le viene chiesto dove lei abita perché il Pastore vuole venire a “trovarla” e recuperarla al gregge! Ma attenzione, che in tal caso lei ha promesso di convertirsi!',
Alla Maestrina di Palermo
La sua umiltà sarà di certo premiata. Non deve attendere risposte dal Vaticano che forse è ancora un po’ lontano, se ci saranno tanto meglio, ma basterebbe che lei leggesse ai suoi alunni alcuni di questi interventi, sceglierà lei quali, per avere assieme domande e risposte, problemi e soluzioni, in un dibattito a cui, se ella vuole e lo riterrà educativo, la sua classe potrà, anche indirettamente, partecipare. Sarà un modo per coloro che scrivono e rispondono di compiere uno sforzo di restituzione ai nostri ragazzi di quanto, questa nostra società ha già sottratto, in termini di verità e giustizia, ai loro pochi anni sinora vissuti.
A Mikael
Penso di avere già espresso il mio attuale stato d'animo anche nella consapevolezza che nostro Signore potrebbe chiamarmi a sè da un momento all'altro. E proprio nella più grande umiltà voglio qui confessare che se qualcuno mi chiedesse di rispondere in modo semplice e convincente a talune contraddizioni indubbiamente presenti nei Vangeli e mai risolte, io ammetterei di non avere risposte.
E colgo l'occasione per chiedere a lei caro Mikael di spiegare a me e a chi ci legge cosa lei risponderebbe ad una delle domande evidenziate dalla Signora Gabriella.
Chi incitò Davide a contare gli uomini d'Israele?
La Signora Gabriella ha citato il secondo libro di Samuele (2,24:1) e le Cronache (1,21:1).
Per Samuele, Davide fu incitato da Dio; nelle Cronache, Davide fu incitato da Satana.
Caro Mikael, mi sembra di poter dire che in un caso come questo siamo ben oltre le semplici contraddizioni, e posso affermarle che nei lunghi anni del mio Ministero ho avuto occasione di discutere di queste cose con teologi e persone di elevatissimo spessore culturale, e proprio su questa c.d. contraddizione ho dovuto prendere atto di non avere come Ministro della Chiesa alcuna risposta valida.
Se poi vogliamo metterla sul piano delle interpretazioni o delle nostre conoscenze dottrinali, la Chiesa in genere si comporta così,ma questi metodi constatiamo che hanno ottenuto l'effetto di un vero e proprio esodo dei fedeli dalla nostra religione.
Non abbiamo più vocazioni, c'è un proliferare di nuove religioni da far paura e tutto questo a causa del fatto che chi bussa alla nostra porta non ottiene alcun ascolto. Noi giudichiamo, ma non vogliamo essere giudicati. Noi puniamo, noi scomunichiamo, ma allo stesso tempo noi sottraiamo quelle verità che avremmo il dovere di riferire al popolo di Dio.
Lei nemmeno immagina quali ordini sono impartiti ai Custodi di Terra Santa perchè mantengano il segreto sull\esistenza di antichissimi e autentici documenti, anche recentemente reperiti, ma tali da cambiare gran parte del contenuto della nostra Bibbia.
Questo le sembra giusto? E lei pensa che un parroco possa risolvere problemi di tale natura?
Mi è capitato di seguire la vicenda di un sacerdote che indignato ha tentato di rendere pubblico il reperimento di una lettera riconducibile a San Paolo e trovata poco tempo fa nei pressi di Hebron. Ebbene questo sacerdote è stato disperso nel mondo. E di fatti come questi, mi creda, le Autorità Ecclesiali ne hanno molti sulla coscienza.
Stò pregando intensamente per la Signora Gabriella, poichè intuisco che nell\'aver ella posto tali problemi è sicuramente in possesso di qualcosa che scatenerà l'ira delle più Alte Cariche della Chiesa. Già leggendo i siti della signora non possiamo ignorare che è una brava e tenace giornalista investigativa, e se si trova in Terra Santa così spesso un motivo dovrà pur esserci. E se è così questa coraggiosa Signora stà offrendo la sua stessa vita per difendere la Fede in Cristo nostro Signore.
Carissimo Mikael,
lei ha messo proprio il dito nella piaga. Noi non sapremmo cosa rispondere alle contraddizioni di cui le Sacre Scritture sono piene, e creda pure che temiamo il giorno che un nostro evangelizzato possa porci queste domande.
Noi evangelizziamo persone per le quali la vita conta zero e sappiamo bene che se si sentissero traditi in una Fede faticosamente conquistata, ma allo stesso tempo basata su realtà contradditorie, tanti di noi saremmo già morti senza saperlo.
Per questo motivo anche noi ci auguriamo che dal vertice della Chiesa Cattolica giungano finalmente delle risposte capaci di prevenire una vera e propria rivoluzione religiosa.',
Grazie per la risposta Sua Eminenza, e per aver aperto il Suo cuore.
Mi pone una domanda difficile, ma me la sono cercata; non ho risposte da dare, non ho verità preconfezionate.
Nel mio quotidiano cerco di affidarmi alla Misericordia di Gesù Cristo, il Vivente.
Con filiale stima.
Carissimi Missionari nel mondo, grazie per tutto quello che fate e che Dio vi protegga sempre, con l\'intercessione della Nostra Madre Celeste.
Con fraterno affetto
Gentile Gabriella, ho letto il Suo articolo l’altra sera, ma non avevo il tempo per leggere i commenti, che ho potuto leggere solo oggi.
Già mentre leggevo l’articolo, ripensavo agli studi biblici e storici che ho fatto negli ultimi due anni e che mi hanno permesso di avvicinare i problemi trattati. Perciò pensavo che qualcuno con più esperienza di me avrebbe risposto...
Invece noto che molte persone si stanno interrogando circa la loro fede e che alcuni dicono persino di averla persa (in particolare mi ha colpito il messaggio #8 di Agostino, delle 17:07 02/07/2009, che avrebbe perduto la fede molti anni fa, quando ha affrontato questi problemi, senza trovare le risposte cercate, ma anche molte altre persone che continuano a cercare una risposta). Prima che molti altri perdano la loro fede, provo a dare il mio modesto contributo, visto che non ho alcun titolo per parlare, tranne il compito datomi dal Battesimo.
Mi piace quindi cominciare il mio intervento con le parole dette da Pietro in At 3,6: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do»: in mancanza di qualcosa di meglio, per ora vi chiedo di accontentarvi del poco che posso offrirvi; prossimamente, anche in base al tempo che avrò a disposizione (non molto, a dire il vero), cercherò di aiutarvi ancora, come posso.
Secondo me è utile iniziare ad affrontare il problema, partendo dall’inizio del Vangelo di Luca: «Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto» (Lc 1,1-4).
L’evangelista Luca ci fa notare che ai suoi tempi già altre persone avevano raccontato e scritto gli avvenimenti riguardanti la storia di Gesù, ma non tutti erano attendibili, visto che ha dovuto compiere accurate ricerche per scrivere il suo Vangelo. Non so se siano mai stati letti i documenti di cui ci ha parlato Luca, ma penso che forse possano far parte di quei testi antichi che si starebbero ritrovando e di cui ci sta parlando Gabriella in questi ultimi tempi.
Un argomento molto importante riguarda le differenze tra i diversi Vangeli e anche tra i Vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento, oltre alle “manipolazioni” che avrebbe subito l’Antico Testamento.
Vorrei partire dall’Antico Testamento. Al tempo di Gesù esistevano diverse versioni dei libri dell’Antico Testamento: alcune scritte in ebraico, altre in greco.
Fino a non molti anni fa conoscevamo una versione in ebraico: il testo massoretico, scritto dopo la distruzione di Gerusalemme. La particolarità di questo testo è che vi sono segnate anche le vocali, mentre l’ebraico è una lingua in cui si scrivono solo le consonanti. Tra i vari manoscritti che ci sono giunti del testo massoretico, ci sono ben poche variazioni. Le recenti scoperte archeologiche, tra cui Qumran, hanno portato alla luce testi in lingua ebraica ben più antichi rispetto al testo massoretico (anche prima di Cristo): alcuni sono pressoché identici al testo massoretico, altri invece hanno delle divergenze.
Esistevano anche diverse traduzioni in greco, e la più importante era la versione detta dei 70 (spesso indicata col numero romano LXX).
Il Nuovo Testamento fu scritto originariamente in greco (alcuni libri forse anche in altre lingue, ma gli originali non ci sono giunti, mentre ci è giunta la versione in greco). Spesso il Nuovo Testamento ci riporta delle citazioni tratte dall’A.T.: esse provengono dalla LXX.
La predicazione di Gesù non è stata fatta in greco, visto che i Vangeli dicono in più occasioni che si rivolgeva principalmente agli Ebrei: perciò è praticamente sicuro che usasse il testo comunemente letto dagli Ebrei. I Vangeli dicono che Gesù predicava anche nelle sinagoghe, perciò conosceva e usava i testi liturgici in uso al suo tempo.
Il fatto però che il Nuovo Testamento sia stato scritto da apostoli o altri discepoli del gruppo degli apostoli, su ispirazione dello Spirito Santo ci dice che anche il testo della LXX è utile a trasmettere la fede cristiana.
Nelle attuali traduzioni italiane della Bibbia, per l’A.T. viene tradotto il testo ebraico (massoretico), con alcune aggiunte dalla LXX; le citazioni dell’A.T. nel N.T. invece derivano dal testo della LXX. Ci sono infatti alcuni libri dell’A.T. che ci sono giunti solo in greco: gli Ebrei non considerano questi libri in greco facenti parte del loro canone. Gli studiosi però sono giunti a concludere che anche quei libri sono stati tradotti dall’ebraico al greco (si vede dall’esame del testo) e una parziale conferma è stata data dalle scoperte di Qumran, che dove sono stati trovati alcuni di questi testi scritti in lingua ebraica.
Ora vorrei passare al Nuovo Testamento e alle divergenze che ci sono tra i vari Vangeli, ma al momento non ho molto tempo. Sono convinto che non ci si debba spaventare guardando le differenze tra i documenti: l’ispirazione che ha permesso agli agiografi (gli autori e i redattori della Sacra Scrittura) non si può rappresentare con la dettatura del testo da parte di Dio (come invece i musulmani ritengono che sia avvenuto per il Corano), ma ha coinvolto personalmente chi ha scritto il testo: si potrebbe fare l’esempio del pittore, che non si limita a rappresentare la realtà che vede come fa il fotografo, ma la rappresenta interpretandola. Capisco che questo paragone è molto debole e che richieda altre spiegazioni: se non riesco io a darvene qualcuna (limitata) nelle prossime settimane, prego qualcuno più esperto di aiutarci (anche me).
Concludo invitando tutti a continuare questa ricerca, perché «la verità vi renderà liberi» (Gv 8,32).
P.S.: ho scritto questo testo mentre continuavo la lettura delle risposte. Perciò ringrazio fin d’ora Papalina Rossa e le altre persone che hanno iniziato a dare delle risposte. A scanso di equivoci, preciso anche che non sono ancora riuscito a vedere i filmati dei TG e che spero di riuscire a farlo nei prossimi giorni.
A Papalina Rossa
Ringrazio il Cardinale per l’onore e il conforto della sua partecipazione, e per le espressioni di stima avute nei miei confronti, specie con l’esplicitazione, che mai avrei immaginato, di essere da lui attentamente osservata tanto da conoscere “la solidità della mia fede”. Come pure lo ringrazio per essersi lasciato spontaneamente coinvolgere in questo dibattito con tanta semplicità e sincera rivisitazione della propria importante esperienza pastorale. Eminenza mi creda che dopo tante prove patite in solitudine in conseguenza delle mie esperienze investigative, le sue parole costituiscono un premio inaspettato, davvero gratificante e rigeneratore. Grazie.
A Samuele 84
Il Vaticano, e gli organismi della Chiesa Cattolica, sono strapieni di studiosi e di dotti. Sono davvero essi stessi dottrina per antonomasia. Quindi la conoscenza di questi argomenti è scontatissima e quasi sembrerebbe di vederli sorridere come a dire: “E ve ne siete accorti adesso?”. E S. Agostino che oggi stiamo scomodando di continuo per tutti, abbiamo visto che già sedici secoli fa dedicava molto del suo sapere analizzando con grande pignoleria, punto per punto, contraddizioni, incongruenze, imprecisioni, proprio per scongiurare la perdita di fede nei credenti. Che poi, incuriosito dall’articolo lei abbia aperto la Bibbia, è un mio buon successo, continui, senza spaventarsi per queste polemiche. Ma oltre che dotti, in Vaticano sono anche consacrati e quindi è a questa loro condizione che tutti chiediamo aiuto perché trovino il coraggio di far trionfare la Verità. Quanto alla sua stanchezza per la vicenda del Mostro di Firenze, sappia che per battere il Male, non bisogna mai stancarsi, perché il Male non è spettacolo, e la vicenda del Mostro è Male puro e assoluto come pochissime volte si è visto nella storia dell’umanità. Riuscire a smascherare definitivamente il suo volto, se il Signore lo consentirà, sarà un grande contributo alla purificazione della nostra società.
Per Armandino
Come può vedere non c’è terza età che tenga ad impedire scoperte più fantastiche di ogni sogno. Solo che questa volta sarà difficile menare il can per l’aia con chi, come lei, ha tanta esperienza.
Ad Enrico D'Angelo
Mi piace la sua definizione del mio articolo come “tema di maturità”. Infatti siamo in tempo di esami e un po’ di sincera autocritica e di ripasso delle norme morali getterebbe davvero le basi per un’umanità rigenerata e finalmente davvero in cammino verso la pace.
A Matteo
Se tutti noi fossimo vissuti qualche secolo fa il quesito non si sarebbe ancora posto, ma evidentemente vi è un tempo per ogni cosa, e ora, curiosamente, dopo duemila anni precisi, sono maturati i tempi della Verità.
A Massimiliano
Come potrà leggere da alcune testimonianze che si sono qui espresse, è vero esattamente il contrario. La fede la si può perdere proprio con la scoperta di essere trattati come immaturi per conoscere la Verità. ma se la Verità è Dio, perché Dio è Verità, chiedo a mia volta a lei: perché la si vuole nascondere, e con essa quindi nascondere Dio?
Per Agostino
Il suo rappresenta la conseguenza limite cui si può giungere con il mantenimento degli equivoci da me rilevati. Certo, come riconoscimento del coraggio che tutti noi stiamo mostrando – si vedano i diversi consacrati e non che qui si sono esposti – meriteremmo che lei, magari prima osservando per bene quanto avviene nel presente dibattito, rivedesse la sua posizione di ateo. Se Gesù le ha parlato tanto tempo fa, ritengo che ora voglia davvero rincontrarla. E lei no?
A Luisa
Leggendo attentamente i tanti interventi in questo dibattito, credo che lei comincerà ad avere diverse risposte. E potrà così individuare anche le fonti di studio cui attingere.
Per Abelardo
Mio caro, non so se Andrea sia un sacerdote, ma tu per essere la prima volta che ti avvicini a questa questione, se ho letto bene il tuo post, hai intùito, o fantasia, da vendere: Dio Padre che nel sepolcro forse salva suo Figlio (ma non lo fa risorgere?), Gesù che appare vivo (vivo per te vuol dire non risorto?) e vestito, ne hai scritte abbastanza per darti il diploma dell’investigatore! Quanto al nostro diritto d’essere informati, non ci piove, anche perché la realtà dei fatti di duemila anni fa è certamente ben nota e documentata. Ci va soltanto finalmente raccontata a dovere.
Per Suor Paola
La questione delle note apposte nel libro dell’Apocalisse a proposito del regno dei mille anni, lascia tutti con il suo stesso angoscioso interrogativo: è parola di Dio, però il Magistero della Chiesa non dà il suo riconoscimento. Testualmente nella nota di riferimento si legge: “La Chiesa ha sempre respinto l’idea di un presunto regno di Cristo sulla terra della durata di mille anni, prima della fine del mondo, in compagnia dei martiri e dei giusti risorti”. Qualcuno potrebbe esclamare – se si volesse essere veraci – “ora sono loro che dicono a Dio cosa deve dire e quando”. Avranno di certo i loro buoni motivi, ma quando ce li dicono? E quella nota cos’è? Una trappola, un arcano, o che altro mai? Poche note della Chiesa in tutte le Scritture sono così categoriche, chiare, precise. E questo nell’unica parte davvero esplicita di un libro che invece è tutto (forse?) un simbolismo, una “Rivelazione” sinora e per tutti noi abbastanza ermetica.
Per Ever
La religione ebraica contrariamente a quella cattolica ha qualche migliaio d’anni in più, e per semplicità di linguaggio potremmo dire che sino alla nascita di Gesù è, nelle sue imprecisioni, in qualche maniera giustificata. Ma poi anch’essa comincia a conoscere equivoci, confusione e adattamenti, come se da un certo punto in poi ci trovassimo di fronte ad una spartizione di ruoli ed a conseguenti continui aggiustamenti. Il suo intervento mi dà lo spunto per ampliare il discorso anche alle altre religioni, quasi che vi sia da tempo un’unica comune centrale verticistica che distribuisce ed equilibra i rispettivi ruoli e sfere d’influenza. Di certo questo può apparire come uno scenario di fanta religione e fanta politica, ma Gerusalemme, crocevia appunto di religioni, di affari e di storie, nella mente ordinatrice cui non paiono estranee le tre diverse religioni monoteiste e i tre diversi “popoli”, pare essere per tutto questo la principale fucina mondiale.
Ad Elisabetta
Le Sacre Scritture, Vecchio e Nuovo Testamento, proprio in quanto tali, sappiamo che sono considerate dalla Chiesa Parola di Dio. Ma il canone della Chiesa cattolica esclude da tale proprio compendio i vangeli cosiddetti apocrifi cui comunque pur non nega di poter costituire contributo quali documenti o testimonianze, “tra le tante altre”, senza però possedere il carattere di testi ispirati da Dio.
Per Andrea Non aggiungo né tolgo nulla al suo intervento, anzi la prego di assistermi nelle risposte ai quesiti più complessi che si svilupperanno.
Oggi vorrei riprendere il discorso di ieri, passando al Nuovo Testamento.
Siccome con le mie conoscenze non posso pretendere di fornire una spiegazione “decisiva”, mi limiterò a riportarvi quanto detto da parte di autori ben più competenti nella materia e cercherò di fornirvi le citazioni, in modo che se siete interessati possiate approfondire l’argomento.
Riguardo la formazione del Nuovo Testamento, ho trovato che il n. 10 de “Il popolo ebraico e le sue sante scritture nella Bibbia cristiana”, della Pontificia Commissione Biblica, 2001, sia piuttosto interessante: «[...] i primi cristiani avevano, fin dall’inizio, delle Scritture perché, essendo ebrei, riconoscevano come Scritture la Bibbia d’Israele; anzi, erano le sole Scritture che riconoscevano. Ma ad esse si aggiungeva per loro una tradizione orale, “l’insegnamento degli Apostoli” (At 2,42), che trasmetteva le parole di Gesù e il racconto di eventi che lo riguardavano. La catechesi evangelica solo a poco a poco assunse la sua forma. Per meglio assicurarne una fedele trasmissione, furono messe per iscritto le parole di Gesù e alcuni testi narrativi. Veniva così preparata la strada alla redazione dei vangeli, che avvenne solo alcune decine d’anni dopo la morte e la risurrezione di Gesù. D’altra parte, venivano composte delle professioni di fede e degli inni liturgici, che hanno trovato posto nel Nuovo Testamento. Le lettere di Paolo e di altri apostoli o dirigenti furono prima letti nella Chiesa destinataria (cf 1 Ts 5,27), poi trasmesse ad altre Chiese (cf Col 4,16), conservate per essere rilette in altre occasioni e infine considerate come Scritture (cf 2 Pt 3,15-16) e unite ai vangeli. Fu così che si costituì progressivamente il canone del Nuovo Testamento in seno alla Tradizione apostolica.
La Tradizione completa la Scrittura. Il cristianesimo condivide con il giudaismo la convinzione che la rivelazione di Dio non può essere espressa nella sua interezza in testi scritti. Questa convinzione si manifesta nel finale del IV vangelo, dove si dice che il mondo intero non potrebbe contenere i libri che bisognerebbe scrivere per raccontare tutte le cose compiute da Gesù (Gv 21,25). D’altra parte, la tradizione vivente è indispensabile per rendere viva la Scrittura e attualizzarla.»
Mi sembra molto utile anche ciò che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (seconda edizione italiana, del 1999): «104. Nella Sacra Scrittura, la Chiesa trova incessantemente il suo nutrimento e il suo vigore; infatti attraverso la divina Scrittura essa non accoglie soltanto una parola umana, ma quello che è realmente: Parola di Dio. “Nei Libri Sacri, infatti, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con loro”.»
«105. Dio è l’autore della Sacra Scrittura. “Le cose divinamente rivelate, che nei libri della Sacra Scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. [...]”»
«106. Dio ha ispirato gli autori umani dei Libri Sacri. “Per la composizione dei Libri Sacri, Dio scelse degli uomini, di cui si servì nel possesso delle loro facoltà e capacità, affinché, agendo egli stesso in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori tutte e soltanto quelle cose che egli voleva.”»
«107. I libri ispirati insegnano la verità. “Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle Sacre Lettere.”»
Vorrei evidenziare che non ha parlato di verità scientifica, verità storica... ma verità per la nostra salvezza: quindi verità di fede.
«108. La fede cristiana tuttavia non è una “religione del Libro”. Il cristianesimo è la religione della “Parola” di Dio: di una Parola cioè che non è “una parola scritta e muta, ma il Verbo incarnato e vivente”. Perché le parole dei Libri Sacri non restino lettera morta, è necessario che Cristo, Parola eterna del Dio vivente, per mezzo dello Spirito Santo ce ne sveli il significato affinché comprendiamo le Scritture.»
«109. Nella Sacra Scrittura, Dio parla all’uomo alla maniera umana. Per una retta interpretazione della Scrittura, bisogna dunque ricercare con attenzione che cosa gli agiografi hanno veramente voluto affermare e che cosa è piaciuto a Dio manifestare con le loro parole.»
«110. Per comprendere l’intenzione degli autori sacri, si deve tener conto delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei “generi letterari” allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di raccontare, consueti nella loro epoca. “La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa nei testi secondo se sono storici o profetici, o poetici, o altri generi di espressione.”»
«111. Però, essendo la Sacra Scrittura ispirata, c’è un altro principio di retta interpretazione, non meno importante del precedente, senza il quale la Scrittura resterebbe “lettera morta”: “La Sacra Scrittura [deve] essere letta e interpretata con l’aiuto dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta.” [...]»
Queste lunghe citazioni mi sembrano essenziali, perciò le ho riportate interamente. Vorrei aggiungere ancora alcuni punti, riguardanti la formazione dei Vangeli:
«126. Nella formazione dei Vangeli si possono distinguere tre tappe:
1. La vita e l’insegnamento di Gesù. La Chiesa ritiene con fermezza che i quattro Vangeli, “di cui si afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quando Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro salvezza eterna, fino al giorno in cui ascese al cielo”.
2. La Tradizione orale. “Gli Apostoli poi, dopo l’ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dalla luce dello Spirito di verità, godevano”.
3. I Vangeli scritti. “Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, redigendo una sintesi delle altre o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su Gesù cose vere e sincere”.»
Chi vuole approfondire questi argomenti, può consultare il Catechismo: uno strumento che la Chiesa ha messo a disposizione di ogni cristiano.
Mi sembra che, anche se i testi che vi ho citato non spiegano nel dettaglio i motivi delle discordanze tra i Vangeli, danno comunque una spiegazione in grado di resistere alle discordanze: se la Rivelazione contenuta nei Vangeli riguarda la fede, e non la storia, le discordanze potrebbero anche essere dovute al contesto culturale in cui predicavano i singoli evangelisti, oppure alle diverse forme letterarie utilizzate o alla modalità scelta dal singolo autore per trasmettere il suo messaggio.
Continuo a sperare che qualcuno, più esperto e titolato di me, ci possa aiutare nella trattazione di questa tematica, che risulta molto importante per tante persone.
P.S.: ho appena visto che è stato pubblicato online il più antico manoscritto della Bibbia: il Codex Sinaiticus www.codexsinaiticus.org'.