Era il 9 dicembre del 1992:
"Figlia mia, comprendo l'emozione che d'ora in ora pervade sempre di più il tuo cuore, poiché il compito che il Signore ha voluto conferirti, nella espressione vivente del tuo stesso nome quale annunciatrice universale della seconda venuta di Gesù sulla terra, tale compito ti identificherà nella storia di tutti i secoli così come avvenne per l'Arcangelo Gabriele e tutte le generazioni venereranno il tuo ricordo ricercando nella tua intercessione ciascuno l'annuncio quotidiano nella propria vita, secondo la volontà di Dio.
Il Signore per diretta ispirazione ha posto nel cuore tuo e di Anna l'intima convinzione della nuova nascita e voi, figlie predilette, non dovete far altro da questo preciso momento che dar vita alla vostra attesa, perché divenga l'attesa di tutti, dicendo appunto a tutti, a tutti quelli che incontrate, a tutti quelli con cui parlate, e anche pubblicamente secondo l'ispirazione che avrete, che a Roma, nella notte tra il ventiquattro e il venticinque dicembre dell'anno millenovecentonovantadue nascerà il Cristo della nuova era e spiegherete che tale nascita non dovrà essere interpretata simbolicamente poiché quel bimbo nascerà così come Egli stesso già nacque la prima volta, e come allora sarà riconosciuto solo attraverso la Fede dei credenti. Questo bimbo vagirà, crescerà e sarà adulto, patirà anch'esso nella sofferenza per la quale nemmeno questa volta la conversione delle anime sarà universale, ma questo Gesù non morirà, poiché Egli torna a nascere nell'èra in cui cessa per sempre il potere esecutivo di Satana e pertanto Egli rappresenterà sulla terra il regno del Dio vivente non risorto ma tornato, rigenerato secondo il corso naturale che vede l'esistenza delle creature sulla terra.
E non avremmo potuto parlare di èra nuova se non riferendoci al rinnovamento universale di tutte le cose mediante un nuovo evento capace di riassorbire in sé l'universo e riproporlo per una più giusta lettura tesa alla esatta comprensione di quanto non fu compreso in quel tempo, e poiché quel tempo segnò l'inizio del calendario con la nascita di Gesù anche questo nuovo tempo deve cominciare con un identico evento visibile, ascoltabile e palpabile così come il ricordo non può fare ma si rende necessaria una nuova realtà.
Badate figli miei che anche in questa realtà non viene meno la necessità dell'intervento della vostra Fede, poiché anche questa volta alcuni si domanderanno: ma è veramente il Figlio di Dio? E allora Dio vedrà quanti nel formulare tale dubbio disconosceranno non questo Gesù, ma quello venuto la prima volta, poiché se vi avessero creduto allora lo riconoscerebbero anche oggi. E in tal senso voglio farvi riflettere su una nuova esigenza che il Signore ha posto nella prossimità del passaggio nell'era nuova, e cioè l'impedimento di applicare la Fede al ricordo, nel contestuale rifiuto della realtà. Questo equivoco diabolico che ha portato l'umanità e soprattutto la Chiesa alla negazione del soprannaturale, tale equivoco sarà chiarito definitivamente nella nuova proposta da parte di Dio a tutta l'umanità di un Figlio che è quello stesso e che pertanto non può essere disconosciuto proprio da quelli che si sono resi ministri responsabili tramandando nei secoli l'evento di Bethlemme.
Ora il Signore intende mettere le sue creature nella condizione di superare le diffidenze verso chi si è dimostrato indegno di pronunciare nei secoli la parola, il Verbo, ottenendo dai più deboli il rifiuto del Figlio di Dio con il crollo attuale della Chiesa. Il Signore vuole superare la barriera dei suoi ministri che lo hanno profanato e in tal senso mostra direttamente alla umanità l' identico gesto d'amore che ben si sintetizza figlia mia in quella espressione eucaristica per la quale ti commuovesti osservando la mano tesa di P. Massimiliano portante l'Ostia Sacra con le parole "Ecco Gesù".
E ben vedesti prendere corpo in quei gesto che ti apparve con le sembianze non di un Cristo sacrificato ma di un bimbo venuto a nuova vita, ben lo vedesti figlia mia riflesso nell'immagine di quella Madonna il cui sguardo divenne vivo e umido di commozione, poiché in quel giorno ti fu annunciato l'evento che tu ora annuncerai al mondo intero. Gesù crescerà nella vostra sfera ricca dello Spirito Santo e appena l'età conferirà a questo bimbo l'articolazione della parola egli pronuncerà quanto il Padre Celeste vuole riferire mediante il suo Figliolo alla umanità della nuova era. E si ripeterà in modo straordinario la storia dei miracoli perché non abbia più ad interrompersi, giacché questa volta il Figlio di Dio tramanderà l'eredità del suo insegnamento non attraverso gli scritti e le testimonianze di quanti come voi vivranno al suo fianco, ma accadrà, per un mistero che non posso svelare, un fatto straordinario per il quale Egli sarà visibilmente presente e riconoscibile fino all'ultimo giorno dei mille anni della nuova era.
E allora figlia mia coraggio, sii bella e degna di tale annuncio che devi dare, poiché per dire al mondo di incamminarsi verso Gesù che sta per nascere è necessario mostrarsi bella come un angelo, quale veramente sei, come precedentemente ebbi a rivelarti. In questo messaggio comprenderai che non posso includere null'altro che sia relativo ai vostri fatti quotidiani, ma devi credere che provvederò a tutto ciò che il vostro animo mi permetterà, dovendo osservare la sintonia che è necessaria tra l'uomo e Dio.
Ora non c'è tempo da perdere, l'attesa di un bimbo scandisce ogni attimo della vita di coloro che lo presenteranno, perciò che tutto sia pronto e adeguato, cominciando dal vostro cuore.
Vi benedico.
P. Gabriele ore 8,30"
Scolpii nel mio cuore le parole che P. Gabriele mi trasmise nel messaggio del 24 dicembre 1992:
"Figlia mia l'annuncio da te reso gira tra i cuori di quanti ti hanno ascoltato rifocillando quella tenue fiammella di Fede sopita per duemila anni sotto la cenere della sofferenza di un'umanità vittima del peccato. Eppure non é morta la Speranza per la quale ciascuno nella più profonda intimità interiore ha guardato, sia pure come un momento di fiabesca illusione al ritorno di Gesù sulla terra. E poiché figlia mia il Bambinello è stato invocato quale soccorso in un mondo schiavo della sopraffazione e della ingiustizia. Egli torna tra di voi con il nome di GIUSTO, a garanzia di quanto il Padre Nostro promise secondo l'osservazione o la violazione delle sue leggi.
Non temere figlia cara, non cedere anche tu alle paure che il demonio intende indurre perché questa santa attesa si affievolisca, vedrai, il Cielo non tradirà la Fede che tu ed Anna avete applicato ciecamente, voi amate figlie, vivrete l'evento quali protagoniste terrene mediatrici con la realtà divina e racconterete al mondo quanto avverrà nel segno della vostra predilezione.
Il vostro cuore, figlie, è già culla per il piccolo Giusto e la Mamma Celeste lo affiderà nelle vostre mani così come accade quando una donna pone tra le braccia della nutrice la propria creatura. Ciò che altri non vedranno sarà quanto passerà attraverso la sofisticazione del pensiero o anche la curiosità o anche l'affanno della Fede, poiché in tutte queste dimensioni Giusto non potrà vivere e mostrarsi agli occhi umani per volere del Padre.
Egli, il Figlio di Dio, torna libero e svincolato dai lacci del limite umano e laddove si sentirà stretto scomparirà e si dileguerà per non essere profanato da coloro che tanta grazia non meritano. Ed ecco perché figlia mia, circa l'evento di questa notte nulla appare certo, sicuro, l'immaginazione spazia nel cielo alla ricerca di quella situazione più probabile, più riconoscibile, ma quanto avverrà in verità sarà diverso da qualunque fantasia, poiché ciò che fu scritto nel Cielo si comprenderà solo dopo questa seconda ed ultima nascita. Quassù già si misura l'intensità dell'amore che alimenta i cuori di chi attende e tale intensità sarà pari a quella che si vedrà nel Cielo e pertanto diversa per ciascuno.
Ma il vostro compito, figlie del mio cuore e del Padre Nostro, sarà allora appena cominciato poiché quanto dovrete testimoniare scatenerà l'intero mondo dei credenti, fortificando nella Fede i più semplici e smascherando invece quanti della Fede ne hanno fatto uno strumento per interessi umani. E sarà guerra, una guerra dura e cruenta, non si vedranno croci questa volta, ma le sofferenze che vi saranno inflitte andranno a costituire l'eroicità della vostra vita secondo le sante virtù della dottrina cristiana.
Tu figlia benedetta sarai il bersaglio più colpito poiché il Giuda di questo tempo non tremerà di fronte alla semplicità di Anna ma piuttosto sarà terrorizzato dal dono divino del tuo intelletto che si imporrà anche su coloro che rifiuteranno di passare attraverso l'evento soprannaturale.
Tu rispiegherai al mondo quanto fu vissuto duemila anni fa e le menti dei superstiti dell'era nuova saranno finalmente illuminate fino ad accendere la lampada della Fede per mezzo della quale sarà ben riconoscibile la nuova Chiesa di Cristo edificata sulla terra della Giustizia, adorata e glorificata nel suo Re, Giusto, il Figlio di Dio che fu Gesù Cristo.
È vero figlia quanto quella santa donna che è Vittoria teme di dirti con chiarezza che tu sei in grave pericolo ma è pur vero che sul tuo capo splende costantemente la stella che è la vedetta del Signore perché possa fulminare la mano degli assassini nel momento in cui l'alzeranno contro di te.
Mediante la tua Fede e la tua testimonianza è in gioco tutta l'umanità che esce definitivamente dal potere spirituale ed umano gestito dagli uomini di Satana e pertanto appare facile eliminare te che sei l'unica causa di tale cambiamento. Questo è quanto si è deciso ad opera degli ecclesiastici ed anche di quei laici che detengono il potere politico e massonico, ma ti ripeto, su di te è presente l'occhio del Dio Padre che si accenderà come un faro in quei preciso momento costringendo alla resa quanti si sentiranno scoperti nel crimine più vergognoso di questa èra.
Sei anche circondata da angeli posti al tuo fianco sotto sembianze umane a protezione di ogni ora della tua giornata, ma figlia mia cerca nel proseguimento della tua battaglia d'essere anche docile ed accettare qualche consiglio senza dimenticare che la prudenza fu descritta non come debolezza ma come virtù. E allora tu osserverai quanto ti verrà indicato da me, giorno per giorno, e se dovrai spostarti o modificare qualche consuetudine tu lo farai senza ribellione. Ricordati che la tua vita ora appartiene nuovamente al Signore e quanto da Lui ti verrà chiesto per la salvaguardia di questo dono tu dovrai accettarlo, soprattutto per quanto dalla tua vita dovrà scaturire a beneficio di tutta l'umanità, quell'umanità che in te riconosce la felicità e le emozioni che portano i cuori a dire: ‘Grazie mio Dio per avermi creato!’.
Vi benedico.
P. Gabriele”