Perchè? La Bibbia, i Vangeli, sono veramente "Parola di Dio" o sono parola del Magistero della Chiesa?
Si condannano le rivelazioni soprannaturali di questo tempo, in quanto non sono conformi alle dottrine ufficiali, ma si tace sulle tante contraddizioni che non possono avallare la sacralità delle Scritture.Il problema è serio e va risolto oltre la linea del silenzio consueta della Gerarchia Ecclesiastica.
Potremmo dire la stessa cosa per i Vangeli.
L'immagine dei testi evangelici scritti di pugno dai discepoli di Gesù o di San Paolo e tramandati fino a noi, grazie all’impegno dei membri della chiesa cristiana risponde in realtà solo ad un cliché del tutto leggendario.
Si possono infatti riscontrare nei Vangeli le seguenti componenti stratificate:
Tradizioni risalenti al messianismo ebraico.
Tradizioni risalenti alle sette cosiddette giudeo-cristiane (in cui possiamo collocare la testimonianza di alcuni seguaci diretti di Gesù), che esistevano originariamente in forma orale o scritta nelle lingue semitiche (aramaico ed ebraico).
Tradizioni orali prodotte dall'insegnamento di Paolo di Tarso, in aperto contrasto coi seguaci diretti di Gesù.
Tradizioni scritte prodotte da seguaci di Paolo di Tarso, che hanno operato in ambienti romani o ellenistici e che hanno scritto in greco.
Correzioni e aggiunte effettuate nel corso dell'opera progressiva di canonizzazione da parte dei Padri della Chiesa.
Ulteriori correzioni e aggiunte successive alle formulazioni teologiche scaturite dal concilio di Nicea, voluto da Costantino nel quarto secolo.
Manipolazioni successive effettuate, nel corso della traduzione dal greco antico alle versioni volgarmente lette nelle lingue moderne.
Ci chiediamo: “Possiamo davvero affermare in coscienza e verità: “E’ parola di Dio”?”