Messaggio a diffusione universale

6.11.1993 (-7)

Cari figli, tutto procede secondo quanto il Padre Celeste pur avendolo stabilito avrebbe voluto veramente evitare, poiché gli eventi in corso sono talmente drammatici che se alcuni cercassero di guardare quanto accade con gli occhi dello spirito, forse rientrerebbero nella grazia di Dio senza esitare oltre.

Eppure la cecità umana ha ampiamente dimostrato le conseguenze terribili cui si è esposti ma evidentemente la sofferenza spaventa di meno della misericordia.

Vedete cari figli a quale sofisticazione diabolica si è giunti, poiché il dolore umano è prova certa, mentre l'amore divino richiede necessariamente la Fede, tanta è la pigrizia spirituale della quale si è vittime che le nostre scelte si orientano più sulla materia che in quelle testimonianze che pur provano inequivocabilmente le presenze del soprannaturale sulla terra.

Ebbene cari figli ora siamo veramente giunti all'ultimo tempo che segnerà per il mondo il confine netto delle situazioni storiche, degli assetti politici, delle comunità sociali e di quanto altro in futuro si mostrerà con un volto completamente nuovo rispetto alle precedenti fasi dell'umanità.

Lo vedete tutti cari figli il disastro che intorno a voi assiste allo sgretolamento di ogni impalcatura che sia stata tirata su con l'inganno, tutto crolla, tutto si mostra fragile anche coinvolgendo quanto apparentemente saldo e intoccabile portava in sé il seme della contaminazione.

Ebbene, cosa si può ancora fare per evitare tutto quello che anche umanamente è ben prevedibile nell'immediato futuro?

Ciascuno di voi, cari figli, è chiamato tuttavia a dare il meglio di sé, della propria docilità, della propria obbedienza, del proprio impegno, del proprio sacrificio anche di fronte alla catastrofe, anche nel momento ultimo della vita, poiché la Fede insegna che proprio quando tutto appare irrimediabilmente perduto l'opera del Signore può ottenere la salvezza per tutti. E allora cari figli vedete bene che voi non siete stati chiamati certo ad assistere a tutto quello che pur segue il corso conseguenziale al vostro agire, voi siete operanti sempre e in ogni momento, nel bene e nel male, voi rimanete comunque i protagonisti e gli autori delle vicende umane e non potete sapere se andando a scavare tra le macerie forse trovate una vita ancora da salvare.

Pertanto, figli miei, radunate in voi stessi tutte le vostre forze, sia fisiche che spirituali e combattete contro quel mostro che vede morire ogni vostra speranza. C'è ancora speranza per il fatto stesso che tale virtù è contemplata in un capitolo divino preposto alla testimonianza del miracolo, e allora applicatelo anche voi, innamoratevene, esasperatela nel vostro cuore e certamente secondo la vostra personale individualità riceverete quella risposta per la quale potrebbe accadere che in mezzo ad un diluvio qualcuno di voi rimanga asciutto. E allora, nemmeno allora badate ci sarebbe da meravigliarsi perché tutto ciò agli occhi di Dio, unico artefice dei miracoli, appare normale, anzi dovuto a quelle creature che pur nella fragilità umana vivono secondo la Fede.

Cari figli è tempo di agire e dovete agire muniti della spada dell'Arcangelo Michele, poiché la lotta si annuncia dura e cruenta, ma nessuno tra di voi sa chi rimarrà vittima o chi ancora si salverà.Imponete ovunque il vostro basta, che sia l'eco del basta già pronunciato dal Padre Celeste, ma fatelo con forza e con l'autorità che il Signore conferisce a tutti coloro che si muovono nel suo nome. Roma, la città eterna passerà all'eternità dopo la chiusura di questo tempo, giacché quanto vedrà la caduta delle mura di San Pietro prolifererà un seme fertile di rinvigorimento della vostra Fede per la quale il concetto di eternità potrà estendersi a quanti si riconosceranno quali particelle di un unico universo indivisibile e fonte attiva di vita.

Cari figli, ora è necessario però che vi facciate coraggio gli uni con gli altri, tutti voi dovete sapere quanto non può essere nascosto, molto sangue scorrerà per le strade e per le piazze, e molti di voi rimarranno offesi e privati alcuni dei beni più cari, ma tutto questo è l'offerta che presenterete sull'altare non del sacrificio di Cristo, ma sull'altare del ritorno di colui che in Giusto porrà fine ad ogni vostra ulteriore sofferenza.

Sarà duro e penoso questo passaggio per tutta l'umanità e allora si comprenderà la preziosità dei fratelli in Cristo quando si perderanno i fratelli di sangue e finalmente l'amore verso il prossimo tanto profanato in duemila anni diverrà l'unica e insostituibile fonte di conforto per coloro che vinceranno il senso della solitudine in compagnia di quanto il Signore stabilirà necessario per dar vita al nostro spirito.

E' necessario ora, cari figli, crescere secondo un metro capace di contenere le misure infinite e allora vedrete quanto è grande l'amore del Padre Celeste, inesauribile a chiunque ne faccia richiesta non per sé ma per il proprio fratello.

Cari figli per carità non cedete alla paura di quanto i vostri occhi vedranno, resistete e soprattutto pregate, pregate fino a lacerare le vostre ginocchia perché il sangue della vostra sofferenza personale eviti ulteriore spargimento di sangue. E soprattutto cari figli digiunate, il pane e l'acqua sono capaci di sostenere anche i più deboli, ma il digiuno è divenuto veramente necessario quale penitenza capace di evitarvi l'ultima terribile sofferenza.

Vi benedico.

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