Messaggio a diffusione universale
11.2.1994 (-7)
Figli cari, sotto i vostri occhi vanno predisponendosi le postazioni di una guerra sanguinosa il cui esito sarà la morte, così come la morte è l’esito di tutte le guerre, e nemmeno tale constatazione induce nei vostri animi la ribellione contro il perseverare in soluzioni che tutte contemplano il massacro. Voi assistete, temete per voi stessi in forza del vostro egoismo, ma non fate nulla per impedire quanto sta scandendo le ultime ore per il mondo intero. Voi cari figli accettate ogni falsità che vi venga riferita ad opera di quei potenti che potrebbero meglio riferirsi come i signori della guerra, e pur di non scuotere nell’allarme le vostre coscienze, preferite dar credito a quelle assicurazioni che vi troveranno completamente impreparati quanto si dimostreranno vane.
Nessuno credetemi in questo drammatico può responsabilmente scongiurare il grave pericolo di un conflitto mondiale e chi lo fa millanta realtà inesistenti, perché l’unica verità, figli miei, è evidente in ciò che tuttavia state vivendo. L’esasperazione dei popoli già massacrati non si fermerà perché nessuno è intervenuto prima ed ora è troppo tardi giacché sono esaurite le basi sulle quali sarebbe stato possibile un accordo e l’ultima provocazione insita in ciò che è stato deliberato ha ottenuto un ulteriore accanimento, destinato semmai ad estendersi contro altri paesi.
Ed il vostro Paese figli è veramente nel mirino, e ciò che è più grave traspare dalla situazione drammatica che vi trova deboli e incapaci di affrontare qualunque nemico. La fame è un morbo che sta terrorizzando gran parte degli uomini, che giorno dopo giorno restano privi del lavoro, e l’economia generale rasenta quella che potrebbe definirsi l’ultima crisi della prima repubblica, tra poco saranno scoperchiati i segreti entro i quali il denaro derubato ha trovato le più sporche collocazioni. Ed allora figli sarà rivoluzione, anche se le attuali sofisticazioni cercheranno fino all’ultimo momento di nascondervi le drammatiche verità di un crollo generale di totale azzeramento.
Ecco perché figli miei era da evitare di ricorrere alla minacciosa parola “ultimatum”, ci voleva il buon senso della consapevolezza di uno stato tale di precarietà, di povertà da rendere impossibile una prova di forza, se forza può dirsi una minaccia.
Non era lo Stato o le consultazioni diplomatiche od ufficiali che dovevano intervenire, ma il maggior compito, perché si fermasse il dilagare del sangue là dove invano sono cadute le lacrime della Mamma Celeste, il maggior compito doveva essere affidato ai ministri di Dio. Bisognava predisporre delle vere e proprie spedizioni di pace con gli strumenti della conversione, spettava ai sacerdoti ed a quanti sono comunque portatori della parola di Gesù, raggiungere le terre della sofferenza e farsi strumento di tutto quello che il Signore avrebbe miracolosamente operato.
Ma nulla di tutto ciò è stato fatto, anzi non si è neppure tentato, ed allora, cari figli, da un momento all’altro il fragore di un ordigno da guerra potrebbe sorvolare il vostro capo per comunicarvi l’iizio di quanto avverrà in danno di tutta l’umanità. Questi sono i bei risultati che l’uomo è capace di raggiungere, ma questi sono anche i risultati che voi stessi avete preferito anziché farvi protagonisti di più giuste iniziative. Anche le stesse opere di carità, così come sono state pronte a soccorrere i poveretti feriti, allo stesso modo dovevano essere pronte ad impedire tali ferimenti.
Vedete, figli miei, manca in voi l’esattezza del concetto di carità, infatti in coloro che la applicano, questa virtù interviene sempre in presenza dell’evidenza del bisogno ma dovete rendervi conto che se carità è amore, l’amore tanto è più grande quanto precede lo stato di necessità e di dolore di un vostro fratello, risparmiandogli ciò su cui sareste stati pronti ad intervenire.
Ed allora, figli mie, se nei momenti di grandi tensioni anziché dare spazio a valutazioni politiche o di equilibri interni od esterni, ci si ponesse solo ed unicamente il problema dell’uomo e di quanto esso stesso si troverebbe a patire, allora vedreste voi stessi che i reciproci atteggiamenti sarebbero completamente diversi, vi sentireste più umani, più comprensivi della vicenda umana, ed anche le soluzioni risentirebbero della grande forza dell’umanità. Questa sarebbe, figli cari, la più bella espressione di carità e, poiché tale virtù è una virtù divina, otterrebbe solo quello che risulterebbe gradito agli occhi di Dio.
Ora però, cari figli, è tardi, l’uomo ancora una volta ha voluto operare con la mente calpestando le ragioni del cuore, e pertanto tutti voi, tutto il mondo versa in grave pericolo. E ' anche inutile che vi affanniate a predisporre quanto potrebbe occorrervi, quanto valeva prima in un atto di Fede da parte vostra che non doveva attendere l'ultimo minuto, ora è bene che vi affidiate semplicemente alla misericordia del Padre Celeste ed attendiate ciò che il Cielo permetterà. Fate in modo che questa attesa avvenga con la pace interiore di ciascuno di voi e soprattutto lasciate pronunciare l’ultima parola a Dio.
La causa mediatrice ad opera della Mamma Celeste non è cessata ancora e pertanto possiamo sperare che uno straordinario intervento divino impedisca la tragedia finale. Invocate anche voi tale evento, invocatelo come la più accorata delle vostre preghiere, rinunciando ad ogni vantaggio per voi stessi ma rendendovi parte viva della intera umanità.
Coloro che muoiono sui campi di battaglia sono i vostri fratelli, è a loro che dovete pensare e non più a voi stessi, ed in tal modo il Signore apprezzerà la vostra generosità, impedendo quanto ridurrebbe il Mondo intero ad uno zero assoluto.
Vi benedico.