Messaggio a diffusione universale

30.5.1994 (-7)

Cari figli, voi siete tutti degli irresponsabili, voi non solo avete dimostrato di non ascoltare la parola del Signore, ma nella vostra protervia, nella vostra incredulità voi pretendete di zittire la parola dell’Altissimo, voi ne oscurate la diffusione, voi isolate nel silenzio quanti, martiri della Fede, si prodigano per l’ottenimento della vostra stessa salvezza.

Cari figli, è giunto ormai il tempo della chiarezza giacché il Signore nel definire la sua Giustizia non attenuerà le vostre colpe mediante quella confusione che vi siete costruiti ad arte per meglio perseverare nel peccato. Ebbene cari figli questa chiarezza, questa luce sarà fatta ma non come voi pensate in relazione alle vostre mancanze, quelle sono già chiare a voi stessi, alla vostra coscienza e all’insindacabile giudizio divino, la chiarezza è divenuta necessaria su quanto del Padre voi, anche voi suoi ministri, avete volutamente deformato, deviato, in danno di tutta l’umanità.

E pertanto figli miei iniziamo dall’essenza pura di quella misericordia che Dio stesso rese infinita, già consapevole di quanto il cattivo uso del libero arbitrio avrebbe sancito quale vostro destino. Infatti la storia di questi duemila anni trascorsi dall’avvento di Gesù è testimonianza di un errore che come tale non vi è più concesso, giacché una nuova era è già iniziata e coloro che vi vivranno dovranno essere al riparo da ogni conseguenza scaturita dalle fragilità umane, per ben distinguersi da quelli che invece camuffano con l’errore il frutto della propria malafede. E perciò figli miei nel parlare di misericordia è bene innanzitutto distinguere i tempi entro i quali essa è contenuta ed oltre i quali invece può definirsi infinita.

Discernere su questo punto è fondamentale poiché l’uomo si è trovato ad approfittare della misericordia divina ritenendola inesauribile non nel senso dell’amore e della imparzialità del Padre Celeste ma nel senso quasi della accondiscendenza alla perseveranza nel peccato.

Come se, cari figli, ciascuno di voi dicesse a se stesso: Ma sì, questa volta ancora mi comporto così, so che dispiace a Dio, ma tanto Lui è infinitamente misericordioso e mi perdonerà. Ecco vedete dove e come un tragico errore si è insinuato nella vostra mente e nel vostro cuore, e allora dove sarebbe la giustizia divina? Dove si collocherebbe la punizione e dove il premio? Che cosa vuol dire allora la misericordia infinita? Vedete come è facile per Satana stimolare in voi l’equivoco, ed è per questo che il Signore vuole chiarirvi ciò che da questo momento diviene pertanto una vostra personale responsabilità.

Dunque dovete chiedervi: come può il Padre Celeste collocare una misura infinita cioè una non misura dentro un tempo finito, circoscritto, determinato, che è il tempo della vita terrena di ciascun uomo? E la risposta vi viene spontanea giacché il Signore nella sua misericordia si troverebbe a dovervi perdonare anche i peccati che non avete commesso, anche quelli che non farete in tempo a commettere per interruzione della vostra vita. Ciò significherebbe uno spreco della grazia divina o un non utilizzo, e comprenderete bene l’assurdità di una simile tesi.

Quindi cari figli, il senso infinito della misericordia va ricercato là dove tutto è senza tempo, e cioè nel senso universale. Quella misericordia invece cui voi erroneamente fate riferimento giustificando di fatto la vostra perseveranza nel peccato, quella misericordia figli miei è giunta ormai al suo termine, è finita poiché la presenza viva del Giusto tra di voi è di per se stessa l’impedimento a tutto quello che nell’era di Satana vi è stato possibile deformare nella vostra mente e di conseguenza nel vostro agire. Il tempo utile per il vostro pentimento, per la vostra coscienza è terminato, e voi figli cari non ve ne rendete conto anzi rifiutate di credere nell’annuncio di quegli eventi che determinano l’inizio del terzo millennio così come promesso e profetizzato.

Voi cari figli avete risposto con la cattiveria alla infinita bontà di Dio, avete risposto con l’ignoranza alla infinita sua sapienza, avete risposto con la sopraffazione alla sua infinita giustizia interpretando come infinito, inesauribile, ciò che comunque doveva essere limitato nel vostro tempo terreno rimanendo infinito solo nella inesauribilità dell’Ente Supremo.

E poiché cari figli la maggiore responsabilità di questo vostro errore grava su coloro che per proprio ministero avevano il compito di illuminarvi sulle giuste ragioni teologiche della parola di Dio, il Signore stesso in questi ultimi tempi si è servito di creature docili e disponibili alla diffusione della sua parola per riscattarvi dalle conseguenze di una colpa non solamente vostra, ma voi state chiudendo ogni ascolto a quanto di straordinario è testimonianza stessa della infinita misericordia del Padre preferendo il limite della via ordinaria nella quale i vostri animi perseverano nella confusione. E in tal senso fra poco tempo, dopo che il cielo avrà tramandato la parola, il Verbo, rigenerato nella chiarezza inconfondibile della verità, voi rimarrete nel silenzio, poiché Dio non parlerà più a coloro che avranno preferito la sordità.

Vi benedico.

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