Messaggio a diffusione universale
20.1.1994 (-7)
Cari figli, è tempo di insistere sull’unico insegnamento per il quale tutti voi avete la reale possibilità di ritrovarvi superstiti dopo i disastrosi avvenimenti che in questi giorni inghiottiscono gran parte dell’umanità.
Credetemi e credete soprattutto al Padre Celeste, una sola arma potrà abbattere il vostro nemico quando ve lo troverete di fronte nelle vere sembianze, sempre abilmente nascoste nel corso dei duemila anni che videro la nascita, la morte, la resurrezione ed il ritorno di Cristo Gesù, il Giusto dell’era dei giusti. Una sola arma infliggerà il colpo mortale alla bestiaccia, permettendovi e guadagnandovi il meritato ingresso nel nuovo tempo, è come già il Vangelo tramandò l’arma dell’amore, l’arma infallibile, l’arma del trionfo finale.
Ebbene cari figli, si è ormai constatato che per molti questa arma è rimasta addirittura inutilizzata, per altri invece, anche coloro che hanno creduto di usarla, non se ne sono conosciuti i privilegi, le combinazioni, tutto quello insomma che da questa arma può scaturire, deve anzi scaturire per poter dire al Padre: “Grazie per avermi concesso tale dono, ne ho fatto tesoro completamente senza riserva alcuna”.
Ed allora cari figli, poiché ancora l’infinita misericordia del Padre vi concede un tempo benché ormai brevissimo per scoprire quel tesoro nascosto capace di sanare l’immane debito che avete nei confronti del nostro prossimo, e quindi di Gesù stesso, accogliete nel vostro cuore la disponibilità a rivisitare quanto di questo grande sentimento che è l’amore avete trascurato, forse lo avete fatto anch involontariamente, ma voi sapete figli miei che quando per caso capita di far male a qualcuno bisogna comunque chiedere scusa, bisogna riparare il danno. Quante volte capita di tamponare l’auto di un altro, senza averne avuto l’intenzione, ebbene non basta in questi casi la buona fede, è necessario farsi carico di quanto occorre perché del vostro errore non rimanga traccia. E così dovete fare ora con l’arma dell’amore, dovete accollarvi l’onere di togliere la ruggine in quelle parti danneggiate dal non uso, e dovete farlo a vostre spese, ciascuno secondo l’intensità del danno causato.
Ecco vedete cari figli, pochi di voi hanno ad esempio compreso che l’amore tale non è in assenza di carità, anzi come dice S. Paolo, la carità è amore ma sapete anche che la carità è donazione, donazione dì ciò che riteniamo nostro, donazione, badate, non di quello che ci avanza, di quello di cui non abbiamo bisogno, donazione invece di ciò che di quel momento servirebbe proprio a voi.
Vedete in questa lettura del concetto di carità quante poche, pochissime volte avete veramente usato l'arma dell'amore? Ecco da dove dovete togliere la ruggine e dovete farlo assai in fretta, figli miei, senza timore di restare privi di ciò che pur vi troverete a donare. Vi è quindi concessa questa grande grazia per riparare, prima che il Signore ispezioni lo stato di ciascuna vostra arma, perché Lui stesso possa constatare che sono tutte lucidate a nuovo, tutte ben oleate e pronte per quel combattimento che vi garantirà la salvezza dell'anima ed anche del corpo.
Figli miei, in questi giorni il grido della fame e del freddo si eleva sempre più alto e con maggiore disperazione da più parti del mondo, lo vedete quanti invocano un posto di lavoro, quanti non riescono più a sfamare i loro figli, e quel che è peggio quanti completamente soli privi di ogni concreto conforto si trovano costretti in quelle gravi cadute che riducono l'uomo al livello delle bestie.
Ma che deve fare, secondo voi, una madre che sente i propri figli lamentare i crampi della fame? Il primo giorno cerca di arrangiare qualcosa, il secondo giorno è ancora più difficile, il terzo giorno lei stessa si strazia dal dolore ed anche del proprio bisogno, ma il quarto giorno, figli miei, quella donna deve considerare se stessa, il proprio corpo come una merce di scambio per un pezzo di pane.
Avete mai pensato che di queste situazioni ce ne sono infinite e che per ciascuna di queste forse sarebbe bastata una vostra elemosina, la vostra carità, l'uso della vostra arma dell'amore, ad impedire tanto scempio? Ed ora come vi state comportando? Allo stesso ignobile modo, figli miei. Anzi, la gravità della situazione generale ha paralizzato ulteriormente la vostra mano e meno che mai impugnate quella arma preziosa, voi avete paura del peggio, guardate chi già sta morendo di fame e temete di subire le stesse condizioni.
Ed allora sappiate figli miei che l'unico modo per garantirvi quella protezione che pur pretendete è quello di lenire le sofferenze di coloro che sono di fronte ai vostri occhi. Privatevi dì qualcosa che per voi è importante, fate un atto di Fede, non pensate di essere sprovveduti domani in conseguenza di un aiuto che oggi darete, il Signore guarderà direttamente al vostro futuro, al futuro dei vostri figli, e per ogni gesto di carità che elargirete vi sarà restituita una grande ricchezza. E non credete solo nei beni spirituali, il Padre Celeste conosce i bisogni terreni delle sue creature e sa come sostenerli.
Aiutate i vostri fratelli più bisognosi, altrimenti cari figli tutto quello che avrete trattenuto per voi dimenticando la carità vi sarà tolto dagli eventi stessi ed il lamento degli affamati non vi darà pace.
Amore è carità, carità è amore.
Vi benedico.