Messaggio a diffusione universale
27.1.1994 (-7)
Cari figli, perché vi rendete conto del disastro solo quando non potete più uscirne e ne siete vittime personalmente? Avete proprio bisogno di sentire voi stessi i crampi della fame, i brividi del freddo e della paura, il bruciare della febbre dell’epidemia, insomma tutto quello che dovreste considerare vostro nell’autentica partecipazione alle sofferenze in cui versano milioni di vostri fratelli?
Ecco vedete figli miei dov’è la prova in voi di mancanza d’amore e di carità, c0m’è evidente che i vostri occhi toccano i livelli della più grande insensibilità, giacché voi tuttavia vedete, osservate ascoltate ma non vi immedesimate, giacché se così non fosse voi non perdereste nemmeno un attimo, se non altro per amore verso voi stessi e verso i vostri figli, nemmeno un attimo pur di procurarvi preventivamente quanto nella tragedia potrebbe occorrervi.
Ed invece cari figli voi apparite convinti di essere risparmiati da quella tragica sorte prevista per tutta l’umanità, e per quali meriti? E’ forse ingiusto il Padre Celeste? Non siete stati anche voi gli esecutori del sacrificio della croce cui Gesù si immolò indistintamente per tutta l’umanità? Ed avete mai apprezzato e riscattato sulla vostra stessa sofferenza quell’immenso e cruento dono d’amore?
No cari figli, mai vi siete guardati le mani riconoscendo su di esse le tracce della perfidia che vide e determinò la passione e la morte del Figlio di Dio. Voi non volete attribuirvi il ruolo di essere parte viva dell’umanità e quindi, in quanto tali, sottoposti al giudizio divino in tutte le fasi di transizione dei tempi fino all’ultimo ed universale tempo di giustizia.
State compiendo un grande e pericoloso errore, figli miei, un errore che deciderà per voi una sorte terribile e comunque non vi renderà immuni da tutto quello che a breve farà ben comprendere la potenza dell’Altissimo e l’inganno satanico nel quale siete consapevolmente caduti.
Ora il tempo della sofisticazione sta per compiersi e tutto sarà ben riconoscibile agli occhi umani e vi accorgerete che le parole semplici del Vangelo esprimevano fin da duemila anni quella sacra verità che l’umanità avrebbe vissuto nel corso dei secoli. Comprenderete come l’amore insegnato da Gesù avrebbe ben potuto essere applicato ai tempi da voi vissuti ma, ahimè, assisterete a tutto ciò cui per privilegio e loro stessi meriti non assistettero invece gli apostoli. Lo scenario della Apocalisse fu annunciato sì, ma solo ora si esprime in tutte quelle tragiche realtà dalle quali non vi salvaguardate, vittime dell’incredulità.
Ed invece, figli mie, i tempi avanzano velocemente ed il mondo a grandi fette sta esaurendo questo ciclo di vita, nella promessa di un nuovo ed ultimo ciclo riservato ai soli meritevoli. Ed allora? Che aspettate? Non vi interessa? Volete perire insieme a Satana anziché godere delle meraviglie del Paradiso terrestre, già perdute dai vostri genitori fin dall’origine?
Ma guardatevi attorno, non vi giungono le grida di bambini dilaniati dalla fame, dalle ferite della guerra, bimbi privati delle gambe, degli occhi, delle braccia in conseguenza di quell’odio che pure non era passato nei loro ingenui e puri cuori? E voi state ancora lì senza far nulla, non accorrete, non li soccorrete, non vi private di nulla pur di far giungere a questi poveretti un segno della vostra sofferenza? E quando vi troverete nelle stesse condizioni chi vi aiuterà? Nessuno figli miei, allo stesso modo sarete trattati a meno che non vi rendiate parte attiva di quanto sta accadendo ai vostri fratelli facendo di tutto per impedire anche un solo attimo della loro disperazione.
Voi tutti cari figli, anche oggi e domani, e giorno dopo giorno vi siederete intorno ad una tavola per consumare un posto anche abbondante, avete mai pensato a cedere quello stesso pasto a chi ha fame? No, non lo avete pensato e molti di voi addirittura pur avendolo pensato hanno continuato a mangiare ed a stabilire il menu più gradito al vostro palato. Vergognatevi, vergognatevi tutti e cercate di riparare a questo grande peccato, ma sappiate che in tal senso nessun gesto di riparazione ha valore se al pentimento della vostra anima non seguirà l’azione concreta.
Perciò figli miei rinunciate nei fatti a qualcosa di vostro, rinunciate a ciò che comunque fa parte della vostra consuetudine, così come i pasti, ed allora vedrete e constaterete che tutti, anche i poveri possono elargire mediante l’amore, la fratellanza un nobile gesto di carità.
E’ semplice figli, dovete solo convincervi che la carità non è riposta in ciò che avanza, per il solo evidente egoismo, è assai raro e difficile che possa avanzarvi qualcosa. Ogni cosa, anche la più superflua, vi sembrerà comunque necessaria alla vostra vita quotidiana perché nulla venga a mancarvi, anzi lo spreco è nella vostra economia all’ordine del giorno. Chi di voi, nell’affanno di procurare per sé tutto nella misura eccessiva è spesso incapace di utilizzare quel che è di più e getta via quanto potrebbe sfamare gli affamati?
Ed allora il Padre Celeste vi invita a rinunciare alla dose giornaliera che sicuramente consumerete, nel senso che in cuor vostro potreste decidere un giorno di digiunare ed allora insieme alla vostra purificazione sareste anche in grado di donare in elemosina quanto il vostro stesso digiuno è stato capace di risparmiare.
Vedete figli miei questo è il grande miracolo della carità, per il quale nessuno è escluso dall’esercizio di questa grande virtù che è salvezza per la vostra anima.
Vi benedico.