Messaggio a diffusione universale
12.5.1993 (-7)
Cari figli, coraggio dunque, lo scorrere del tempo è ancora più prezioso quando, come voi che credete, si vanta il privilegio di conoscere la meta alla quale giungeranno coloro che per Fede resisteranno al travagliato passaggio tra l'era di Satana e il tempo di Giusto. Quanto vi trovate a vivere attualmente sfugge di giorno in giorno alla mano dell'uomo che ancora intende essere protagonista dei regni che al buon operato furono affidati e non certo all'iniziativa di chi pensò di appropriarsene per divenire egli stesso idolo per gli idolatri.
Figli cari, pazientate ancora un po' ed assisterete con i vostri stessi occhi all'esecuzione del piano di Dio nella sua espressione massima di giustizia affinché nulla delle sofferenze che voi avete patito sia dissolto nel mare dell'inosservanza ma tutto divenga offerta al Padre Celeste per il riscatto di quelle anime che si convertiranno nel fuoco della purificazione. Il mondo cade in pezzi ed ogni giorno migliaia di vite umane vengono sottratte alla luce, ma tutto appare ancora normale nonostante tali eventi conducano ad uno spopolamento della terra destinato a rappresentare non più di un terzo dell'intero genere umano.
Eppure cari figli, nemmeno una nota di riflessione in tal senso, nemmeno un segno di quel coinvolgimento spirituale cui gli animi dovrebbero essere sensibili, anzi si tende a distrarvi da quelle meditazioni cui sareste spontaneamente indotti al fine di rendervi ciechi e quindi preda della cecità voluta dal maligno per rifocillare il bottino delle anime.
Ed io cari figli, dico a voi tutti, scuotetevi, risvegliate in voi ogni emozione, non importa se attimi di sofferenza alimenteranno il vostro cuore in conseguenza della consapevolezza di tanto disastro purché in voi vibri nuovamente la membrana della vita, quella vita che deve vedervi partecipi e protagonisti dell'intero evento umano, quella vita che anima il senso della gioia e del dolore, della speranza e della disperazione senza dimenticare mai che fu il Signore ad alimentare il frutto universale della sua creazione col freddo e il caldo, con il buio e con la luce, con il rosso e con il nero, affinché nulla mancasse sulla tela immensa del suo disegno.
E voi ora cari figli ricercate ogni contraddizione che renda la vostra giornata imprevedibile e tutta da scoprire in un quotidiano atto di Fede che rinnoverete giorno dopo giorno fino all'ultimo giorno della vostra esistenza. Sottraetevi a chi di voi fa costantemente materia umana da plagiare o gestire secondo le esigenze di un potere diabolico ormai disconosciuto a chiunque, rivendicate la vostra libertà spirituale e di pensiero senza preoccuparvi di sentirvi bestie rare in un omogeneizzato di vita, vittima del torpore dell'ignavia.
Dio intese attribuire già dal principio identità singole ed individuali ad ogni sua creatura e non autorizzò nessuno a quella pianificazione che taluni nel corso dei secoli hanno attuato riducendo le vostre coscienze ad un gregge incapace di ogni scelta. Le pecorelle del Buon Pastore erano tutte diverse l'una dall'altra ed Egli non pretese di tosarle tutte allo stesso modo o di modulare un belato identico per ciascuna, quelle pecorelle avevano in comune solo un giusto cammino nel riconoscimento di una guida santa, ma una ad una manifestavano le proprie attese prediligendo un pascolo piuttosto che un altro e l'ovile rimaneva aperto finché l'ultima, la più lenta, non vi fosse rientrata.
Oggi invece voi, cari figli, siete considerati un gregge da portare al macello e venite nutriti con i veleni di coloro che arbitrariamente si sono eletti a vostra guida privi di quei sentimenti che mediante l'amore e il buon senso di un padre vi tutelerebbero da ogni calamità. Il vostro ovile è stato usurpato ed in esso vi si consuma ogni giorno l'orgia del potere mentre voi non vantate più alcun tetto e siete esposti a tutte le intemperie senza che nessuno abbia a dolersi di un così triste destino.
E allora figli cari riorganizzatevi e nell'attesa di un pastore che sia immagine e somiglianza di colui che fu il Pastore, alzate gli occhi al cielo e lasciatevi guidare da quella stella che ogni notte s'accende su quanti si rendono meritevoli della sua santa luce. Quella stella è lì per guidarvi verso la nuova culla ove è tornato il Figlio di Dio fatto uomo così come vi fu promesso, ma voi siete ancora dispersi dal disorientamento di tanti secoli bui e perciò dovete ritrovare nel vostro cuore quell'amore sincero che vi porterà fino al Santo Bambino e assisterete alla sua crescita come a quella dei vostri figli e quando udrete la sua parola ne riconoscerete il Verbo divino. Egli è tra di voi mentre si chiude l'era di colui che lo volle morto ma determinò solo la sua stessa morte e di quanti si posero al suo servizio.
Dio è re della Resurrezione e lo ha dimostrato consapevole anche della fragilità delle sue creature per le quali ha riservato anche il tempo dell'era di Giusto perché tutti quelli che credettero nella resurrezione dello Spirito fossero premiati da ciò che a breve vedranno gli occhi umani.
Vi benedico.
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